La controffensiva ucraina per riconquistare i territori invasi dalla Russia non sta andando come previsto. E il nervosismo del comandante in capo delle forze ucraine, Valery Zaluzhny, sembra confermarlo. In un’intervista al Washington Post dichiara fuori dai denti, commentando gli analisti che giudicano lenta l’avanzata del suo esercito: «Mi sono rotto i coglioni. Questo non è uno spettacolo che il mondo intero guarda e sul quale punta. Ogni giorno, ogni metro è conquistato con il sangue. Senza rifornimenti adeguati, i nostri piani non sono perseguibili».
«All’Ucraina servono subito gli F-16»
Quando parla di «rifornimenti adeguati» Zaluzhny si riferisce a due cose: la necessità di ricevere tempestivamente sufficienti munizioni per l’artiglieria e un numero adeguato di F-16 per contrastare la superiorità aerea russa. «Mentre in Occidente i politici prendono le loro decisioni qui molta gente muore ogni giorno. Molta. E solo perché le decisioni non vengono prese».
La dottrina della Nato, continua, prevede che un’offensiva di terra per avere successo debba essere appoggiata dall’aviazione. «Quale dottrina bellica dovremmo seguire se non quella della Nato?», aggiunge. L’accordo sugli F-16 tra i paesi Nato è stato trovato soltanto a fine maggio ed è improbabile che siano consegnati all’Ucraina prima dell’autunno nella migliore delle ipotesi.
«Il numero di aerei da guerra in servizio ai nostri confini occidentali sono il doppio di quelli dei russi. Perché non possiamo averne un terzo? Nessuno dice che dobbiamo averne 120 pronti domani. Non me ne servono così tanti. Non devo minacciare il mondo intero. Me ne bastano pochi, ma non abbiamo alternative perché adesso è come se fossimo in guerra con gli archi e le frecce».
Gli Usa preparano le bombe a grappolo
Gli Stati Uniti sono perfettamente a conoscenza delle difficoltà dell’Ucraina. Forse anche per questo, come anticipato dalla Cnn, l’amministrazione Biden potrebbe presto fornire a Kiev le bombe a grappolo, che «avrebbero senza dubbio un forte impatto sul campo», spiega un funzionario.
Gli Usa, che non utilizzano più le bombe a grappolo dal 2016, ne hanno ingenti scorte. Gli ordigni però sono stati messi al bando a livello internazionale nel 2008. Washington, al pari di Mosca e Kiev, non ha mai firmato la convenzione dell’Onu ma la maggior parte dei paesi Nato le ha vietate per il pericolo che costituiscono per i civili.
Anche se l’Ucraina, così come la Russia, ha già usato bombe a grappolo durante il conflitto, la fornitura da parte degli Usa potrebbe mettere in imbarazzo gli altri alleati Nato che hanno vietato questo tipo di armamento. Lo scorso 30 marzo, l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, aveva messo in guardia dall’utilizzo delle bombe a grappolo evocando possibili crimini di guerra.