Un’infermiera inglese porta l’ideologia woke in tribunale

Di Daniele Meloni
06 Ottobre 2022
Amy Gallagher fa causa al Sistema sanitario britannico perché nei corsi di aggiornamenti per il personale medico insegna la critical race theory e attacca il «cristianesimo razzista»
NHS woke

«L’NHS è la cosa più vicina che gli inglesi hanno a una religione». Queste le parole di Nigel Lawson, l’ex Cancelliere di Margaret Thatcher. Ma se a questa “religione” se ne aggiunge un’altra, quella woke, i danni sono sicuri. Capita così che il National Health Service – il Servizio Sanitario Nazionale britannico – uno dei pilastri su cui il Regno unito ha costruito il suo sistema di welfare nel secondo Dopoguerra, stia vivendo un caso molto particolare di discriminazione, che ha visto l’ideologia woke portata, per la prima volta, in tribunale.

Il corso di aggiornamento sulla whiteness

Ad avere adito le vie legali è stata Amy Gallagher, 33enne infermiera che ha seguito un corso di aggiornamento alla Portman Clinic della Tavistock and Portman NHS Foundation, un istituto specializzato in psicoterapia. L’infermiera – già 7 anni di esperienza alle spalle – ha accusato il Servizio sanitario UK di volere «imporre una ideologia razzista» sui suoi dipendenti.

La Gallagher accusa l’NHS di discriminazione su base razziale, religiosa e di libertà di pensiero, oltre che di molestie e persecuzione, perché durante un corso le è stata imposta una lezione sulla whiteness e la critical race theory contro il suo volere.

Cristianità razzista, infermiera inadatta

Il tutto risale all’ottobre 2020 quando agli studenti del corso, il trust impose un insegnamento dal titolo “L’essere bianchi: un problema dei nostri tempi” e si invitò i partecipanti a fare i conti con «il privilegio di essere bianchi». Questi momenti di formazione sono fondamentali per i lavoratori dell’NHS: vengono registrati sui cv e finiscono in un database nazionale – per l’Inghilterra, visto che gli altri paesi del Regno Unito gestiscono la sanità in proprio – dove i board degli ospedali e delle altre strutture del Servizio possono verificare lo stato di aggiornamento di medici, infermieri, impiegati e così via.

L’infermiera ha affermato inoltre che le è stato detto che la «cristianità è razzista in quanto europea». Cose prese assolutamente sul serio da Gallagher, che ha citato in tribunale il trust, dopo che un insegnante di un corso di formazione esterno l’aveva giudicata “inadatta a lavorare con le diversità” deferendola al Nursing and Midwifery Council della clinica. La quale clinica si è difesa sostenendo il suo impegno nel diventare una organizzazione anti-razzista e accusando, a sua volta, la Gallagher di praticare una forma di tolleranza blind-colour – cioè che non fa della razza la base di giudizio delle persone – ormai obsoleta.

Il primo caso in cui il woke finisce in tribunale

Sulle pagine del Telegraph Gallagher ha parlato trionfalmente del primo caso in cui l’ideologia woke è stata portata in tribunale e ha rincarato la dose sostenendo che, da cristiana, non può sostenere la Critical Race Theory, una forma di pensiero che considera il razzismo congenito alle istituzioni e sfida il pensiero su di esso dei liberal, dei progressisti e dei conservatori in maniera molto estrema.

La nurse ha anche attivato una raccolta fondi in crowdfunding su GoFundMe per sostenere la sua azione legale, di cui si occuperà prossimamente la Corte di Central London. Sono state raccolte per ora 21mila sterline e il supporto di Bad Law Project (BLP), il gruppo anti-woke finanziato dall’attore Laurence Fox e dall’attivista Harry Miller.

BLP si occupa principalmente della difesa della libertà di pensiero e di parola in Occidente, tutelate in UK dall’Equality Act. O così almeno sembrava dato che Gallagher ritiene di essere stata deferita per «non aver sottoscritto le idee del suo datore di lavoro e non essendosi conformata a uno standard di valori ideologici nei quali non crede».

La tolleranza intollerante woke del NHS

Tavistock Trust presenterà la sua difesa in settimana, ma il caso è diventato emblematico di una deriva estremista al vertice delle strutture pubbliche e delle istituzioni. L’NHS è il più grande datore di lavoro nel settore pubblico in Occidente, un “carrozzone” che nel corso degli anni è stato, con fatica, riformato sia dal New Labour blairiano – che ha dato vita ai trust e alle foundations come la Tavistock – sia dai Conservatori, sempre restii a prendere le iniziative in un campo tradizionalmente favorevole alla sinistra in termini di voti.

«Sulla base di quanto ho visto in clinica, quello che loro definiscono antirazzismo è, in realtà, razzismo. Quella che loro definiscono tolleranza è, in realtà intolleranza», ha concluso Gallagher, che progetta, nel futuro prossimo, di mettersi in provato e aprire una sua clinica di psicoterapia. Il pericolo è che un employer così importante faccia da apripista anche ad altri e che perda di vista il suo scopo originario: quello di offrire un servizio pubblico “available to all”, disponibile a tutti senza discriminazioni.

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