
“White Lives Matter”: Kanye West scandalizza i progressisti a Parigi

Parigi. Da quando si è convertito al cristianesimo, il celebre rapper e produttore discografico afro-americano Kanye West non è più la “diversity quota” da invitare nei salotti bene della New York progressista, il figlio dell’ex Black Panther che con la sua sola presenza rende tutto più cool: è il nero cattivo, trumpiano, nazionalista, che si è “venduto” ai bianchi razzisti. Ma Kanye, o meglio Ye (il nome di ispirazione biblica con cui ha scelto di farsi chiamare dal 2018), delle chiacchiere e delle scomuniche liberal se ne frega bellamente.
La provocazione di Kanye West a Parigi
E lunedì sera, in occasione della Parigi Fashion Week, ne ha fatta un’altra delle sue, una di quelle che manda fuori di senno la galassia politically correct. In un edificio situato al 10 dell’avenue de la Grande Armée, a pochi passi dall’Arco di Trionfo, l’artista statunitense ha presentato con una sfilata a sorpresa davanti a poco più di cinquanta, selezionatissime persone la Yeezy S9, ossia la nona collezione del suo marchio Yeezy. Lo show parigino del 45enne originario di Atlanta è iniziato con un monologo, durante il quale ha spiegato di aver sconquassato lo status quo della moda («In dieci anni abbiamo cambiato il volto della moda»), puntando il dito contro i media che, invece di focalizzarsi sulle sue creazioni, continuano a concentrarsi sugli «scandali» che lo coinvolgono.
Ieri è successo proprio questo. Kanye/Ye si è infatti presentato sul palcoscenico indossando una maglietta a maniche lunghe con la scritta “White Lives Matter” (Le vite dei bianchi contano) sulla schiena: una provocazione, in riferimento allo slogan “Black Lives Matter”, per dire che tutte le vite contano e non importa il colore della pelle, ma che ha fatto gridare allo “scandalo” tutti i media progressisti.
«Black Lives Matter è stata una truffa»
France Inter, emittente radiofonica tra le più seguite di Francia e covo del goscismo culturale parigino, ha pubblicato un articolo in cui ha demonizzato la scelta dell’artista afro-americano, dandogli del fiancheggiatore dei suprematisti bianchi americani. «La frase richiama lo slogan “Black Lives Matter”, scandita in occasione della manifestazione contro le violenze della polizia e da cui è nato un movimento politico. L’espressione può essere tradotta con “Le vite dei neri contano”. Ma la formula ripresa da Kanye West ha completamente un altro senso. È associata all’estrema destra», tuona France Inter, prima di aggiungere: «Secondo l’Anti-Defamation League, organizzazione di lotta contro l’antisemitismo e le discriminazioni, si tratta di un’espressione della supremazia bianca che è nata all’inizio del 2015 come risposta razzista al movimento Black Lives Matter».
In una story pubblicata sul suo profilo Instagram, Ye ha rincarato la dose contro gli ideologi del movimento Black Lives Matter che ormai lo considerano un traditore. «Lo sanno tutti. Black Lives Matter è stata una truffa. Ora è finita. Di nulla», ha scritto il rapper su uno sfondo nero. In una delle foto del dietro le quinte apparsa sui social, Kanye West posa inoltre accanto a Candice Owens, giornalista e attivista afro-americana finita nelle liste di proscrizione della Cnn e degli altri megafoni liberal da quando ha manifestato il suo sostegno a Donald Trump. In un video registrato durante la presentazione della collezione Yeezy S9, si vede anche una modella con la maglietta “White Lives Matter”. Su quella portata da Kanye West, nella parte frontale, c’è anche un’immagine-omaggio a papa Giovanni Paolo II con la frase “Seguiremos Tu Ejemplo”, seguiremo il tuo esempio.
La conversione del rapper
Prima del suo arrivo a Parigi per la settimana della moda, l’artista afro-americano era stato intervistato da Vogue sul messaggio che avrebbe voluto trasmettere con la nuova collezione. «Talvolta, al liceo, si ha l’impressione di non integrarsi. E in una situazione come questa, abbiamo la possibilità di riunirci per esprimere ciò che siamo», aveva risposto al magazine statunitense. Tra il 2019 e il 2021, Kanye West ha pubblicato gli album Jesus is King e Donda, fortemente influenzati dalla sua vocazione religiosa.
Nel gennaio 2019 ha anche avviato il progetto Sunday Service Choir, che consiste in esibizioni, svolte ogni domenica, delle sue canzoni, attraverso una rielaborazione in chiave gospel e cristiana. Lunedì sera, a fare da colonna sonora alla presentazione, è stato un coro di giovani alunni della Donda Academy, la scuola fondata dall’artista e la figlia North.
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