
Vuoi perdere peso? La soluzione è la “dieta gay”
Digitando su Amazon la parola “Diet” la ricerca rimanda a circa 8 mila risultati, a dimostrazione del fatto che ci vuole qualcosa di più fantasioso del vecchio adagio “Mangia meno e muoviti di più” per vendere un libro. Forse ci vuole un gay. Esce ora in America, e a breve arriverà anche in Italia, il libro che tutti gli uomini e le donne in sovrappeso dopo i bagordi natalizi aspettavano con ansia: Gay men don’t get fat di Simon Doonan, giornalista di moda e direttore creativo della catena di grandi magazzini Barney’s, abituato a fare di ogni manualetto di stile un bestseller, da Wacky chicks, lezioni di vita per essere una donna eccentrica e di stile a Eccentric glamour, modi per creare una versione più favolosa di te stessa. Ora ci prova con il suo personale punto di vista, raccontando in modo autoironico in cosa si differenzia lo stile alimentare di un omosessuale da quello di una donna o di un uomo comune, banalmente etero. La versione gay del libro Le francesi non ingrassano, in cui Mirelle Guiliano – ad della Veuve Cliquot – spiegava come le parigine non rinunciassero mai a un bicchiere di vino rosso e come la mitologica zuppa di porri disintossicante risolvesse ogni problema di sensi di colpa. Essere snob, tanto per cominciare, farà bruciare un po’ di calorie.
Avvolto in un’irresistibile copertina rosa così glamour, il libro di Doonan cerca di spiegare ai lettori, calcando volutamente la mano sugli sterotipi, come i gay abbiano una lista di alimenti da mettere nel piatto per riuscire a mantenere la linea. Cibi che siano chic, belli da gustare con gli occhi e, chiaramente, alla moda. Come i macaron (i perfetti dolcetti francesi), la rucola e soprattutto il sushi. Consigliabile sottoporsi al seguente esercizio: entrare in un qualsiasi supermercato, girare tra le corsie e segnarsi una lista mentale di cibi gay e cibi etero. Procedere nello stesso modo mentre si consulta un menù al supermercato o si è in cassa al fastfood e si guarda con aria persa la commessa che chiede: «Coca grande o piccola?».
Se le donne a dieta ordineranno solo della sciatta insalata, un gay ordinerà la verdura di stagione (quindi alla moda). D’altro canto, cose scontate come una bistecca, del cibo messicano o delle patatine fritte sono assolutamente da maschi etero, così come lo è cucinare per sedurre. Un gay preferirà puntare sul vino. In questa logica di cibi chic, sì agli hamburger (non del McDonalds, ma magari di un ristorante di pregio e con presidio slow food) ma non con le tanto confortanti french fries, ma con del verdurame. Tutto chiaro? E ricordate che sia della stagione autunno/inverno 2012, perché in queste cose bisogna giocare d’anticipo.
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