La preghiera del mattino (2011-2017)

“Viva il Papa!”

Di Alessandro Gnocchi - Mario Palmaro
14 Novembre 2013

Tratto da: Alessandro Gnocchi – Mario Palmaro, “Viva il Papa!”, Vallecchi, 2010, pp.171 e seguenti

«La fedeltà e l’obbedienza al Papa non va confusa assolutamente con i sentimenti di simpatia, di affetto, di stima umana che si possono provare per la persona del Sommo Pontefice. È del tutto ovvio che questi sentimenti siano un fatto molto positivo, che essi devono essere alimentati, e che sono anzi del tutto comprensibili, visto che normalmente colui che veste i panni del Papa è anche un uomo amabile, buono, pieno di carità e di pazienza, colto, intelligente. Ma sarebbe un errore confondere la grandezza del papato con la grandezza “mondana” di un singolo Papa. Il cattolico ama, difende e segue il Papa perché ama, difende e segue la Chiesa e la sua ininterrotta tradizione. Un Papa può essere più o meno telegenico, può muovere poco o tanto le folle, può apparire più o meno simpatico. Tutto questo conta, ma non è l’essenziale. L’essenziale è riconoscere che la grandezza di questo uomo vestito di bianco dipende da un unico fatto sovrumano: egli è il successore legittimo di una lunga catena di successori dell’apostolo Pietro. Il papato è il centro della Chiesa non per volontà umana, e nemmeno per il carisma comunicativo o per la leadership dell’uomo che incarna il ruolo del Pontefice. Diciamo tutto questo perché l’utilizzo di criteri sbagliati conduce coerentemente a formulare giudizi sbagliati. Capita così di sentire cattolici che si abbandonano a considerazioni banalmente superficiali proprio sulla figura del Santo Padre: “Questo Papa mi piace di meno di quello che c’era prima”, “Questo Papa è più colto del suo predecessore”, “Quel tal Papa sì che era umano, questo è freddo”, “Però, si vede che questo non è italiano”».

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15 commenti

  1. Agnese Ronca

    pregate che è meglio

  2. Simone

    Li conosco bene e vi assicuro che l’unica nostra fortuna è che non siano di altra religione: sarebbero dei perfetti talebani. Informatevi sui loro titoli di studio e domandatevi come possano ritenersi competenti a scrivere di teologia e di Chiesa. Informatevi sui movimenti che frequentano e a cui strizzano l’occhiolino e capirete che in loro c’è solo arroganza, intolleranza e, in una parola, puro fariseismo. Informatevi sui libri che hanno scritto e ditemi se ce ne è uno solo che parli in modo positivo e costruttivo di qualcosa di bello, invece di elencare i mali, i peccati, le mancanze del mondo e della Chiesa. Hanno parlato male di Martini, Tettamanzi e ora Bergoglio. Chissà cosa scriverebbero del Nazareno… Amici cari, tenetevi lontani da questa gente: vi chiude il cuore e vi toglie la libertà del Vangelo!

    1. giovanna

      Ma , francamente, il tuo elenco di mali, peccati e mancanze altrui ( con allusioni e pettegolezzi inclusi ) non è che sembri proprio di un cuire aperto, caro Simone !

      1. Agnese Ronca

        ben detto, questi sono massoni, non vale la pena perderci tempo

  3. Andrea

    Dio benedica Gnocchi e Palmaro che parlano pensando al bene della Chiesa piuttosto che per attirare applausi .

  4. Alex

    Direi che questa bellissima citazione è la migliore risposta a tutte le loro critiche stra-parziali; non c’è altro da dire, se sono onesti devono applicare a sè stessi queste belle parole che all’epoca scrissero pensando ai detrattori di Benedetto XVI. Pena la conferma di un sospetto più che lecito, cioè che altrimenti la loro fede si riduca a pura ideologia, rischio da cui nessuno di noi è esente.

  5. malta

    perchè non chiedete anche a Socci cosa pensa di Giovanni xxiii?
    G&P non usciranno dalla Chiesa, criticano alcune scelte del Papa, come fece persino Biffi de visu direttamente a niente meno che Giovanni Paolo II (leggere il libro del cardinale sul risorgimento). che poi criticare sui giornali possa avere effetto nocivo, questa è una questione di opportunità o meno.
    Tuttavia, come la mettiamo con “il capoufficio della Posta” e Medjiugorie?

    1. malta

      dimenticavo: viva il PAPA

      1. giovanna

        Ho letto alcuni anni fa quasi due libri di Gnocchi e Palmaro: li ho trovati molto interessanti , con molti argomenti solidi,molti spunti originali, giornalisti e uomini e padri tosti,ma alla fine mi avevano lasciato un senso di tristezza, di scoraggiamento, non saprei spiegarlo bene, mancava la gioia del cristiano, secondo me, almeno.
        E infatti il secondo libro l’ho lasciato a metà.
        E comunque il loro contenuto riportato qui sul papa lo condivido pienamente.
        Ora stanno sbattendo il muso contro un papa per loro non telegenico, ma sarà un’occasione per loro di approfondire la loro fede, di metterla alla prova, di accrescerla, di capire le cose che hanno scritto anni fa col cuore oltre che con la testa: glielo auguro sinceramente, come lo auguro ogni giorno a me stessa di fronte ai fatti della vita.

  6. Vittorio

    Nessuna incoerenza. Negli articoli G&P hanno contestato la strategia comunicativa del pontefice che pone certamente alcune perplessità (vedi esternazione sugli omo di ritorno da Rio e scambio di lettere con Scalfari), considerate le malinterpretazioni e le manipolazioni. Per il resto non mettono certamente in dubbio la figura del papa che è e resta il capo della Chiesa. Grazie anzi per aver dato voce alle nostre preoccupazioni che sono giunte così con amore al Santo Padre.

    1. Gabriele

      Eh, purtroppo la loro critica è talmente radicale che termina proprio nel modo che ho descritto. E’ vero che non contestano la legittimità di Francesco, non negano che dica molte cose cattoliche, ma non dicono quali sono, e questo li rende troppo parziali. Quindi la loro critica così serrata su singoli aspetti, tacendo di quelli positivi, porta a concludere, fosse pure al di là delle loro intenzioni, che il papa sta distruggendo la Chiesa. Per questo sono stati estromessi da Radio Maria: può una radio fieramente cattolica dare voce a dei critici così radicali del Vicario di Cristo?

  7. Gabriele

    Belle parole, peccato che ultimamente il duo Gnocchi&Palmaro sia tra i più critici nei confronti di papa Bergoglio, che accusano di essere una guida nociva per la Chiesa. Un altro caso di ‘predica bene e razzola male’?

    1. Giulio Dante Guerra

      Il libro da cui è tratto questo passo è del 2010. Evidentemente, quei due, tre anni fa ragionavano ancora bene, oggi non più. Purtroppo, non è mai troppo tardi per “farsi andare di volta il cervello”, come si diceva dalle mie parti negli anni di mia verde stagione.

      1. Antony

        Non è vero che non ragionano più, anzi forse erano i primi a ragionare sulle parole del Papa, come si spiegherebbe allora che l’intevista del Papa con Scalfari è stata rimossa dal sito dell’Osservatore????

        1. Gabriele

          Peccato che abbiano condannato il papa basandosi su una descrizione infedele delle sue parole, perchè riportata dall’ateo-anticlericale Scalfari, che ha reso troppe ambigue le parole di Bergoglio. Eppure il materiale per sospettare che qualcosa non andava, c’era già: i dubbi di Tornielli, l’avviso di padre Lombardi (già fatto il 2 ottobre) che quella realizzata da Scalfari era una ricostruzione fedele nella sostanza ma non nelle singole espressioni, il contrasto tra ciò che dice Francesco ufficialmente e quello che avrebbe detto nella suddetta ricostruzione, infine l’identità dell’interlocutore del papa. Invece non hanno avuto alcun dubbio: il papa per loro deve aver detto quelle cose ambigue-sbagliate perchè deve essere uno che sta distruggendo la Chiesa.Punto.
          Ma anche il resto delle loro critiche a Bergoglio sono troppo superficiali: liberi di non essere d’accordo con lui, ma non c’è alcun desiderio di capirlo, nessun beneficio del dubbio (stiamo pur sempre parlando del papa, mica del solito teologo falsamente cattolico, come Mancuso).

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