Vittime del terrorismo cresciute nel 2013 del 61 per cento: la colpa però non è «dell’estremismo religioso» in generale

Di Leone Grotti
19 Novembre 2014
Il 66 per cento di tutte le vittime del 2013 è stato causato da soli quattro gruppi: Stato islamico dell'Iraq e del Levante, Boko Haram, Al Qaeda e i talebani

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Nel 2013 le vittime del terrorismo sono cresciute del 61 per cento rispetto al 2012. Secondo l’ultimo rapporto del Global Terrorism Index, realizzato dall’Institute for Economics and Peace, che analizza il 2013, sono 18 mila le persone morte l’anno scorso a causa di oltre 10 mila attentati in tutto il mondo. Nel 2012 erano state 11.133, nel 2000 “appena” 3.361.

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La maggior parte delle vittime, 6.300, sono state fatte in Iraq. Ben 15 mila (più dell’80 per cento) sono concentrate in cinque paesi: Iraq, Siria, Afghanistan, Pakistan e Nigeria. I paesi dove sono state uccise almeno 50 persone sono salite da 15 a 24 in un solo anno.

L’unica pecca del rapporto è quando i dati vengono analizzati in questo modo: «L’estremismo religioso – riporta il Guardian – è diventato il principale motore del terrorismo». Ma, ad onor del vero, non è l’estremismo religioso in generale ad aver portato a un aumento così importante del terrorismo, ma l’estremismo islamico. Infatti, il 66 per cento di tutte le vittime del 2013 è stato causato da soli quattro gruppi: Stato islamico dell’Iraq e del Levante, Boko Haram, Al Qaeda e i talebani.

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Infine, i dieci paesi più colpiti dal terrorismo sono in ordine di gravità: Iraq, Afganistan, Pakistan, Nigeria, Siria, Somalia, India, Filippine, Yemen e Thailandia. In Occidente, il paese che ha subito più attacchi terroristici è il Regno Unito, dove a fronte di 131 attentati sono morte tre persone. In Italia se ne sono registrati sette, ma nessuna vittima.

@LeoneGrotti

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20 commenti

  1. Raider

    Spero pubblichiate almeno uno dei post in cui rispondo al mistificatore che si trova in perenne fase parossistica. Grazie.

  2. Raider

    Chi ha una sviscerata passione per i complotti perché la paranoia lo aiuta a sentirsi un’autorità in materia, si attacca al Piano inclinato di Yinon, limitato – secondo gli esperti copincollisti riuniti – all’area medioreintale, per estendere il Medioriente a tutte le latitudini in cui le sue esigenze di geografia complottista possono spingersi.
    Che a fare le spese del fondamentalismo islamico siano minoranze e maggioranze non islamiche, fatto di cui il mistificatore copista nega perfino l’evidenza documentata delle cifre, riportate anche dal blog che continua a screditare postandoci le sue bufale; che la destabilizzazione vada dalle Filippine al Corno d’Africa, dalla Thailandia alla Nigeria; che gli ebrei siano minacciati anche in Europa giustappunto da quando l’immigrazione islamica sta trasformando il Vecchio Continente in un’appendice del dar el-Islam: ebbene, tutte questo, siccome non richiede complotti di sorta per essere ammesso come dato di fatto, al mistificatore copista danno, perciò solo, un gran fastidio.

  3. Leo.

    @Fabio G :

    “concludo che qualcuno ha sbagliato i suoi calcoli (quegli stati che hanno cominciato a buttar bombe)”

    Lei sbaglia : i calcoli li hanno fatti benissimo. Chi ha progettato nel 2001 l’abbattimento di tre torri (con due aerei) sapeva benissimo ed anzi auspicava gli effetti che avrebbe comportato quella operazione “false-flag” visto che la politica estera che adotta si basa sul mantenimento di zone di destabilizzazione in aree geografiche (come dicevo precedentemente) di importanza geostrategica fondamentale. Questi la geografia la conoscono molto bene.

    1. Menelik

      Allora facciamo una proposta coraggiosa:
      abbandoniamo i cristiani mediorientali al loro destino, cioè lo sterminio.
      Idem per tutti gli altri gruppi religiosi.
      Poi riconosciamo lo stato dell’isil, apriamo una sede diplomatica a Raqqa, noi accettiamo una loro a Roma, possibilmente nei paraggi del Vaticano, usciamo dalla Nato e anche dalla CEE.
      Smantelliamo l’esercito italiano, perché le armi non si devono usare mai altrimenti andiamo all’inferno, e festa finita.
      Sicuramente al baghdadi sarà felicissimo di venderci petrolio.
      I suoi eroici combattenti saranno felicissimi di prendersi carico della difesa del popolo italiano dopo la dismissione dell’esercito italiano.
      A noi basterà la mariuhana libera, al resto pensa il nostro nuovo alleato, l’isil.

      1. .Leo

        “Allora facciamo una proposta coraggiosa: abbandoniamo i cristiani mediorientali al loro destino, cioè lo sterminio. Idem per tutti gli altri gruppi religiosi. Poi riconosciamo lo stato dell’isil, apriamo una sede diplomatica a Raqqa, noi accettiamo una loro a Roma, possibilmente nei paraggi del Vaticano, usciamo dalla Nato e anche dalla CEE.”

        Mi dispiace, ma la sua proposta così come l’ha formulata non si può realizzare : o lei abbandona i cristiani ed altri gruppi al loro destino e riconosce l’ISIL o esce dalla NATO ed UE. Se rimane nella NATO deve anche accettare i suoi annessi e connessi.

        1. Raider

          Menelik, come vedi, il mistificatore paranoico non dà scelte agli altri perché non ne dà a se stesso. Gli equilibri politici internazionali mutevoli e le logiche di interessi fluttuanti possono essere controllati da paranoie alla Piano Yinon, un mezzo inattaccabile per controllare mentalmente i fatti che non si vogliono ammettere: col Piano bello pronto in testa, non ci devi pensare più: e qualunque cosa accada – ai cristiani – la colpa è di Israele (e della Fondazione Vaticana che certifica notizie e dati, non solo numerici, sgraditi).
          Un Piano così ben congeganto offre un quadro di riferimento univoco da cui chi ci si caccia non esce, qualunque cosa accada, non dovendosi darsi la pena di capire e dimostrare alcunché. I sauditi finanziano alcuni gruppi in lotta, gli iraniani, altri: e gli uni e gli altri massacrano o espellono i cristiani o al massimo, li trattano da dhimmi, ciome hanno sempre fatto. Come i cristiani sono stati costretti a sloggiare da Gaza e Cisgiordania: e non dal 2001 o dal 1998, ma dal 1967. Il Piano Yinon destabilizza il Medio Oriente, ma gli islamici sono all’attacco dalle Filippine alla Nigeria, se sembra che le coordinate non siano dalla stessa planimetria yinonica. Ciò che fa temere per l’incolumità di queste costruzioni paranoiche, come atti firmati in sedi e incontri ufficiali e conseguenti politiche migratorie e (multi)culturali, che vediamo all’opera ogmi giorno, viene rimosso perchè a darne testimonianza è un’ebrea, Bat Ye’or. Una logica impeccabile, da un punto di vista rigorosamente paranoico.

  4. fabio g

    Praticamente, tolti quei 7- 8 stati che convivono con una guerra interna,
    si può dire che la morte per atto terroristico è l’ultima causa di morte nel resto del mondo.
    In Europa è più probabile morire perchè colpiti da un fulmine piuttosto che a causa di un atto terroristico.

    1. Hunting Tont

      In quei 7-8 stati il terrore vero lo portano i droni dell’asse-del-bene occidentale. Fra un po’ in Pakistan i matrimoni (spesso e volentieri target delle bombe umanitarie) li faranno solo sotto terra (in tutti i sensi).

      1. Raider

        I morti non direttamente connessi alla lotta contro il terrorismo sono altra cosa dalle decapitazioni a norma di Corano, dagli attentati ragazzi e ragazze che (perché) vanno a scuola, a civili che assistono all’inaugurazione di un acquedotto, da punire perché l’acquedotto è stato costruito dagli occidentali dove prima non ce n’erano o dove i talebani li hanno distrutti per restaurare gli splendori dell’Islam pre-tecnologico.
        Poi, se si vuole parificare le vittime di un’autobomba e quelle che il kamikaze fa non appenna accorrono soccorsi e ambulanze ai morti causati da un drone; o se si vuole addebitare i morti in sovrannumero a complotti di raffinata e sperimentata efficacia paranoica: e questo, così, tanto per regolare i conti nel solito modo forfettario caro ai renitenti al principio di realtà per quanto è dato fare al Global Terrorism Index e perfino al Guardian, così parsimonioso e omertoso nel riconoscere e indicare le responsabilità accertate: questo è il solito modo sommario in cui ideologia, paranoia e contabilità procedono: prendendo a esempio i terroristi che così benevolmente si vuole assolvere.

        1. Fabio G

          personalmente io non voglio assolvere nessun terrorista;
          però visti i numeri dei morti della lotta al terrorismo e relative distruzioni di intere nazioni,
          concludo che qualcuno ha sbagliato i suoi calcoli (quegli stati che hanno cominciato a buttar bombe).

          In Italia in un anno ci sono stati 100.000 aborti, 4000 suicidi (prima causa di morte tra i giovani)
          e 0 (zero) morti per atti terroristici.

          Per primi due casi silenzio assoluto, per il terzo caso ti fanno la testa grossa come un pallone.

          1. Nabir Albar

            Sugli aborti e i suicidi troverai interessanti articoli su questa rivista e su molte altre.
            Chissà se dopo averli letti ti passerà un po’ del benaltrismo che ti affligge.

          2. Fabio G

            Grazie del consiglio…

    2. Raider

      Un atto terroristico di un certo impatto potrebbe avere effetti destabilizzanti anche dove si muore di più di crepacuore. E il ricatto in cui viviamo passa inosservato, ma un contenzioso di qualunque genere con un Paese islamico o per qualche ragione di “suscettibilità” migratoria, non è una cosa che si possa evitare di mettere in conto. E con una demografia che vede in grandi città europee Mohamed primeggiare fra i nuovi nati rispetto a nomi, diciamo così, meno esotici, non ci si può aspettare prospettive, ecco, più rosee.

  5. Filippo81

    Il guardian come al solito racconta stronz..e, il problema non è il terrorismo islamico ma “l’estremismo religioso”Applicando questa idiota logica, allora milioni di cittadini Ebrei europei non sono stati sterminati dai nazi tedeschi e loro alleati ma da generici” estremisti in divisa” !La stampa nostrana è quello che è, ma quella britannica al confronto……

  6. Leo

    Tutti i paesi maggiormente colpiti dal terrorismo di matrice islamica (quello sfuggito di mano a Hillary Clinton e delle foto di gruppo di Mc Cain), chi più chi meno, hanno importanza geostrategica fondamentale. I Jihadisti terrorizzano l’Oriente “in odio all’Occidente” . La geografia evidentemente non è il loro forte.

    1. Raider

      Neanche il suo. Ma, del resto, è così per molte altre cose, Leo l’yinonico, tranne il copia-e-incolla: chirurgico, oculato, distorsivo, manipolatorio, strumentale: è tutto lei, spiccicato, fatto, rifinito e sputato.

  7. Raider

    Così, è ufficiale: chi ammazza in generale è, in particolare… lo Yinonismo – e evito le assonanze che piacciono a chi non dirò, cui non piace la verità: perlomeno, quella documentata.

    1. mike

      mi hai incuriosito. che per caso volevi usare un’altra parola che iniziava per “J” ?

      1. Raider

        L’esperto in distorsioni di nomi (USraele: un saggio ginnico della fantasia yinonista) è tale MarcoL, chieda a lui, anche se MarcoL preferisce di gran lunga condividere lo stesso hobby di due suoi compagni di bevute a go-go di idiozie, distorcendo notizie storiche e di cronaca e discorsi di papi e monsignori.

      2. Raider

        Le ho risposto, Mike, ma il post non compare. Non ridigito il già scritto, spero solo che non mi prenda anche lei per antisemita/antisionista che sostiene in display e in voce (e voci incontrollate in testa come un terzetto che bazzica da queste parti) lo Yinonismo.

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