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Tempi duri quelli che stiamo vivendo: prima la pandemia che ha colpito l’intero pianeta mietendo milioni di vittime, poi la guerra in Ucraina con il suo lascito tremebondo di immagini che pensavamo di aver abbandonato negli archivi del Novecento, senza contare i conflitti sotterranei, quelli di cui i media non si occupano e le infinite miserie umane che colpiscono quotidianamente innocenti, bambini e anziani.
Ebbene, siamo circondati dal male e fa così tanto rumore che il bene appare come un lumicino da raccontare come una favola della buona notte.
E così ritorna la domanda di sempre: dov’è Dio? Come può lasciare che tutto ciò accada? Nel ripetere questa nenia mi sovviene Hans Jonas, storico delle religioni e filosofo tedesco, di famiglia ebraica, naturalizzato statunitense (1903-1993), quando in una celebre conferenza del 1984 intitolata “Il concetto di Dio dopo Auschwitz” (e diventata poi un pamphlet), pose in discussione i tre attributi di Dio: bontà, onnipotenza e compren...
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