Ventitré anni, incensurato, ragazzo normale, educato. E terrorista

Di Luigi Amicone
04 Luglio 2015
L’estraneità uccide rendendosi testimonianza nella confusione. Serve qualcuno che parli chiaro nella Babele 2015
epa04821298 This image released through social media accounts associated with Islamic State (IS) 27 June 2015 purports to show Tunisian Seifeddine Rezgui who is believed to be the gunman who killed tens of people in the holiday resort of Sousse on 26 June. Tunisia's deadliest terrorist attack in more than a decade killed at least 39 people as a gunman opened fire on a beach crowded with foreign tourists. More than 30 people were wounded. Authorities identified the suspected attacker as Seifeddin Rezgui, a 24-year Tunisian man, hailing from a poor area in the northern Siliana province. EPA/HO ATTENTION EDITORS : EPA IS USING AN IMAGE FROM AN ALTERNATIVE SOURCE AND CANNOT PROVIDE CONFIRMATION OF CONTENT, AUTHENTICITY, PLACE, DATE AND SOURCE. HANDOUT EDITORIAL USE ONLY

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)

Male supremo, l’estraneità uccide. Ed è così stridente, l’estraneità, con le belle e solidali parole che disarticolano l’esperienza coprendo con un cellophane di diritti e tenerume al marzapane il villaggio globale, che la violenza cresce al crescere della confusione, misura della distanza che c’è tra l’essere reale e la predica sul come l’essere reale dovrebbe essere. L’Isis, ad esempio, estraneità per eccellenza, sfrutta il guazzabuglio di immagini e chiacchiere della comunicazione per portare un messaggio chiaro, crudele e totalitario, ma chiaro. Nel loro piccolo, gli estraniati “normali” seguono l’impronta. Infatti cosa dicono le cronache di Dylann Storm Roof, “il killer di Charleston”? Ventun anni, si è fatto missionario del razzismo ed è rimasto in chiesa per un’ora prima di ricaricare ben cinque volte l’arma con cui ha ucciso nove persone che erano in chiesa con lui.

Voleva uccidersi, ha esaurito i proiettili, si è fatto prendere, ha lo sguardo del morto e non gli importa nulla della pena di morte che lo aspetta. E chi era Seifeddine Rezgui, il giovane tunisino che va in spiaggia, apre l’ombrellone che nasconde il kalashnikov, scarta gli impiegati del resort, crivella 37 turisti, torna sui suoi passi con aria da morto che cammina e corre in strada a farsi ammazzare? Ventitré anni, incensurato, lo raccontano come «un ragazzo normale, alla mano, educato», studiava ingegneria informatica, abitava con tre compagni di studi, un passato di breakdancer e un presente in moschea.

L’estraneità uccide rendendosi testimonianza nella confusione. Torre di Babele anno 2015. Come procedono i lavori? Come in un racconto della Midrash ebraica. «L’unica pausa dei costruttori aveva luogo in cima alla torre, dove prima di attaccare la discesa i portatori di mattoni si fermavano a cementarli con la calce e a lanciare nugoli di frecce contro il cielo, facendo bene attenzione a non guardare mai verso terra per paura delle vertigini». È l’immagine più chiara del cosiddetto “Progresso”. Un andare senza ragione e senza interesse per la verità che genera confusione, estraneità, violenza cieca. Infatti, «guardali! – dice l’angelo presso Dio – Sono arrivati tanto in alto che non riescono a guardare il panorama».

Tal che ci vorrebbe chi dice “no”. Come il cristiano. Nemico del “padrone del mondo” e nemico del terrore, del perbenista e del rivoluzionario. Poiché il cristiano è l’anti-estraneità, è il “‘Tu’ (o dell’amicizia)”, è la trasformazione del quotidiano in eroico e dell’eroico in quotidiano.

A meno che il cristiano divenga un borghese. Cioè un alleato della confusione in cui regna l’estraneità (Obama, per dire, è un metodista devoto). Testimonianza è infatti come pulisci il sedere al tuo bebè nell’intimità della tua casa ma è anche mettersi in piazza a difendere il tuo bebè. Infatti, a cosa serve fare figli se poi non ti preoccupi della loro educazione? Per dire, Barack Obama è un cristiano, due figlie, costruttore di Babele.

@LuigiAmicone

Foto Ansa

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14 commenti

  1. Angelo_87

    Grazie ad una fonte citata dal quotidiano britannico Daily Mail, l’autopsia ha dimostrato che il giovane uomo era sotto gli effetti di una droga, “identica a quella che lo Stato Islamico da’ alle persone che fanno attacchi terroristi”. Il gruppo terrorista produce e utilizza in effetti il Captagon per rendere i combattenti piu’ operativi possibili al momento del combattimento.
    Far sparire paura e fatica, questi sono i due principali effetti del Captagon. Lo psichiatra Ramzi Haddad ha detto all’agenzia stampa Reuters che questa droga crea “una sorta di euforia”: “non fa dormire, non fa mangiare, da’ energia”. Effetti che sono spiegati dalle sostanze che compongono questa droga.

    1. SUSANNA ROLLI

      C’è chi la droga la vuole legalizzare….

    2. Raider

      Le droghe chimiche entrano in funzione dopo che le droghe ideologiche hanno agito: l’Islam è l’oppio ideologico naturale dei jihadisti. Niente islamici, niente lotta armata di lupi solitari, di cellule jihadiste, di guerriglie in ogni dove.
      NO ALL’ISLAM!

  2. Babba_luciu

    Recapitolando,

    il presidente della Tunisia manda “a farsi un giro” l’ambasciatore americano, e si fa negare addirittura quando Obama chiama per telefono.

    Il nodo del contendere era il permesso di stabilire una base USA in territorio tunisino.

    Per ricompensare tanto zelo antiamericano i fanatici dell’ISIS colpiscono il turismo della Tunisia, prima al Museo del Pardo in Marzo e nella costa pochi giorni fa.

    Ma guarda tu le coincidenze.

    1. Raider

      Guarda tu le coazioni a ripetere le solite baggianate da parte dei filo-islamici, specie qelli co l’ossdessone siciliana incorporata nel nickame. Ora, il Presidente della Tunisia dichiara lo stato di emergenza: a l’Isis alle porte. Chissà a chi chiederà aiuto, sempre che i filo-islamici siano d’accordo.
      Come quando questo cialtrone multinick aveva capito tutto sull’Egitto grazie alle dritte ricevute dall’Islamistan: l’Egitto di al Sisi, dopo gli accordi con la Russia, si avvia a un radioso, manifesto futuro di potenza regionale, che rinuncia a intervenire contro l’Isis in Libia – non sia mai! – e magari, giorno o l’altro, volge le sue attezioni espansive contro Israele. Il gran cretino non poteva sentenziare in maniera più decisa e sole quanto sappia essere idiota per amore dell’Islam e odio anti-occidentale e anti-ebraico. Ora, al sisi ceca l’aiuto di Israele per sconfiggere l’Isis nel Sinai: vedrete che il futuro delle previsioni del multinick islamofilo colerà a picco Egitto e al Sisi. Che tragedia! – per le meningi marce dei paranoici che alternano bufale a corbellerie soggetti a giravolte a vuoto.

    2. Raider

      Per favore, sbloccate il primo dei post che ho inviato. Grazie.

  3. antonio

    certo che Maria Giulia Sergio, 20 e rotti anni, terrona e jiadista, fa quasi ridere, se non facesse pena.

    1. Menelik

      ….che vada a ramengo!
      Mi auguro che le facciano la pelle in galera, almeno ce la siamo levata di torno per bene.
      Al diavolo il buonismo con tutti i buonisti.

  4. Babbaluciu1

    Casi come quello dell’articolo sono un frutto avvelenato dell’occidente post-cristiano che esporta l’adorazione per il nulla e l’avversione per il sacro.
    Per esempio negli USA questi tragici avvenimenti sono all’ordine del giorno. L’ultimo quello del 21 enne Dylan Roof a Charleston entrato in una chiesa afro-americana dove ha sterminato 9 persone.

    1. Cisco

      @Babbaluciu

      Ma nel caso di Seifeddine Rezgui cosa c’entra l’Occidente? C’è anche un nichilismo islamista che vuole distruggere gli “infedeli” attraverso la morte di se stessi.

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