Vent’anni fa Spielberg raccontava l’Olocausto in bianco e nero nel capolavoro Schindler’s List

Di Paola D'Antuono
08 Aprile 2013

Ha compiuto vent’anni ieri il capolavoro di Steven Spielberg Schindler’s List. Un film epocale che racconta la vera storia dell’imprenditore tedesco Oskar Schindler, già contenuta nel romanzo di Thomas Keneally. Uscito in sala nel 1993, l’anno successivo vinse sette premi Oscar e tre Golden Globe e la critica lo applaudì a lungo. Scelta nel 2004 dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per essere conservato nel National Film Registry e inserita all’ottavo posto nella classifica dell’American Film Institute tra i migliori 100 film della storia del cinema la pellicola, interamente girata in bianco e nero, racconta gli orrori dell’antisemitismo e il coraggio di un uomo che da solo salvò la vita a più di mille ebrei, suoi dipendenti, che altrimenti sarebbero andati incontro a morte certa.

ANNIVERSARIO. Il prossimo 10 aprile la Universal Picture Italia distribuirà la versione Blu Ray del film,  in occasione del ventesimo anniversario della costituzione dell’USC Shoah Foundation – The Institute for Visual History and Education, voluto proprio da Steven Spielberg, che utilizzò parte degli incassi stratosferici del film per mettere in piedi un’organizzazione no-profit che si occupasse della collezione e dell’archiviazione di testimonianze audio e video dei sopravvissuti all’Olocausto nazista. Attualmente, le 52mila testimonianze registrate costituiscono il più grande archivio storico sull’argomento. Alcune delle testimonianze saranno incluse nei contenuti speciali del Blu Ray di prossima uscita, che conterrà anche alcune informazioni sulla fondazione voluta del regista, che l’ha da sempre considerata «la sua opera più importante e l’eredità più preziosa di Schindler’s List».

@paoladant

 

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