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Vandali green e scafisti non si fermano inasprendo le pene

Di Maurizio Tortorella
12 Aprile 2023
La maggioranza di governo vuole multe più alte per chi imbratta i monumenti e 30 anni di carcere per chi trasporta i migranti sulle nostre coste. Ma, come insegna Nordio, la strada per risolvere i problemi non può essere quella
Ultima generazione barcaccia scafisti
Un momento della pulizia della fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna a seguito dell’azione dimostrativa organizzata dagli attivisti di Ultima Generazione, Roma, 01 aprile 2023 (foto Ansa)

Di fronte alle imprese dei nuovi vandali di Ultima generazione, il controverso movimento ambientalista che da oltre un anno spinge i suoi attivisti a coprire di vernice statue e palazzi, ieri il Consiglio dei ministri ha presentato un disegno di legge che, se approvato, punirà con multe fino a 60mila euro chi deturpa o imbratta edifici o beni culturali.
Scafisti e attivisti verdi, la soluzione non sono nuovi reati
Non è sbagliato che i sedicenti ecologisti-verniciatori di presunti «simboli» – dalla Barcaccia di piazza di Spagna a Palazzo Vecchio a Firenze – debbano almeno pagare i danni che provocano. Rimettere a posto la facciata del Senato, per esempio, è costato 40mila euro. La norma prevede che la sanzione sia «immediatamente irrogabile dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali». Chi imbratta paga subito, insomma. E fin qui tutto bene.
Diverso è il discorso sulle pene detentive. Un progetto di legge firmato Fratelli d’Italia, ...

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