
Usa. La Russia è «pericolosa», ma il vero nemico resta la Cina

La Russia è «pericolosa», ma l’unico paese in grado di cambiare l’attuale ordine e assetto mondiale «è la Cina». Ecco perché gli Stati Uniti daranno «la priorità a mantenere un vantaggio competitivo duraturo sulla Cina, limitando allo stesso tempo una Russia profondamente pericolosa». È questa la sintesi del documento strategico sulla sicurezza nazionale richiesto mesi fa dal Congresso americano all’amministrazione Biden e consegnato soltanto mercoledì.
Il vero nemico degli Usa è la Cina
Presentando il documento, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha sottolineato come «Mosca e Pechino siano sempre più allineate ma le sfide che pongono sono distinte in modo importante». La guerra in Ucraina non ha fatto che «indebolire la Russia» e diminuirla rispetto alla Cina.
Ecco perché l’avversario numero uno di Washington resta il Dragone. Le difficoltà principali da affrontare nei prossimi anni per gli Stati Uniti di conseguenza sono due: «la competizione geopolitica con la Cina» da una parte e «le sfide transnazionale poste da chi non rispetta i confini e da chi non aderisce alle regole internazionali».
Pechino può scordarsi i semiconduttori
È in questo quadro che vanno letti i nuovi controlli sulle esportazioni annunciati venerdì scorso dall’amministrazione Biden, che bloccano la vendita alla Cina di semiconduttori realizzati con tecnologia americana ovunque nel mondo e impediscono agli americani di lavorare con i produttori di chip cinesi senza esplicita autorizzazione.
Come dichiarato al Financial Times da Paul Triolo, esperto tecnologia, «gli Usa hanno sostanzialmente dichiarato guerra alla Cina». L’obiettivo della misura presa da Biden, infatti, è impedire a Pechino di sviluppare una tecnologia avanzata fondamentale per l’economia del futuro, lo sviluppo di armi ultramoderne, satelliti, ingegneria spaziale, prevenendo alla radice la possibilità che «raggiungano mai il livello degli Stati Uniti», scrive Thomas Friedman sul New York Times.
«Mai combattere insieme Cina e Russia»
Come nota l’editorialista, la mossa è gravida di conseguenze. «Henry Kissinger ripete sempre: “Mai combattere Cina e Russia allo stesso tempo”. Ovviamente è nell’interesse nazionale farlo oggi. Ma ci inoltriamo in acque inesplorate e spero che queste non diventino le nostre nuove “forever wars”».
Infatti, continua, proprio come non si sa come finirà il confronto indiretto tra Russia e Usa in Ucraina, così sono incerte le conseguenze del confronto diretto con la Cina. «Dove finirà questa guerra? Nessuno può dirlo. (…) Se procediamo a testa bassa sulla strada di negare alla Cina tecnologie avanzate per sempre che tipo di mondo costruiremo? Anche Pechino dovrebbe porsi la stessa domanda».
Foto Ansa
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