
«Altro che oscurantismo e “diritti negati”, le coppie gay sono più garantite delle famiglie»
Il presidente del Forum delle associazioni familiari Francesco Belletti interviene oggi sul Corriere della Sera nel dibattito aperto dal quotidiano sul riconoscimento delle coppie gay. La tesi del suo commento è ben riassunta nel titolo: “Il colpevole silenzio è sulle famiglie. Le unioni civili sono già garantite”. Anche se forse, stando alle parole di Belletti, sarebbe stato più esatto scrivere che le unioni civili sono “più garantite” delle famiglie.
PILASTRO DEL PAESE. Con toni anche molto accesi Belletti, il cui Forum rappresenta 400 associazioni per un totale di 3 milioni di famiglie, ricorda che «mentre assistiamo a un costante battage mediatico su unioni civili e coppie omosessuali, i cui diritti sono già garantiti dall’articolo 2 della Costituzione accanto all’adempimento “dei doveri inderogabili di solidarietà”, nessuno fa battaglie a favore delle famiglie, che pure rappresentano la larghissima maggioranza del paese». I 24 milioni di famiglie italiane, continua il presidente del Forum, «nel totale abbandono delle istituzioni e nel silenzio della politica curano i figli, li preparano ad essere cittadini, assistono anziani e disabili, garantiscono la coesione sociale, gestiscono risparmi a beneficio di figli e nipoti». Insomma sono le famiglie che «costruiscono il paese».
ALTRO CHE OSCURANTISMO. «Altro che Italia arretrata e reazionaria, altro che oscurantismo cattolico!». Insiste Belletti: «È proprio sulla centralità della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna che continua a basarsi questa meravigliosa rete di solidarietà che tiene insieme il paese. Lo sanno bene i giovani disoccupati “mantenuti”, le giovani coppie che abitano da papà, i genitori che affidano ai nonni i propri figli».
QUALI «DIRITTI NEGATI»? Eppure, anziché che preoccuparsi di sostenere e valorizzare questa risorsa fondamentale dell’Italia, il tema per la politica e i media è sempre quello dei «diritti negati» delle nuove forme di convivenza, lamenta Belletti. «Ma nessuno ci ha mai spiegato quali siano questi diritti. Amarsi e convivere? Avere vantaggi fiscali? Accedere ai servizi erogati dallo Stato e dagli altri enti pubblici? Nessuno di questi è negato. Anzi, si scopre che le unioni civili, a parità di diritti, hanno molti meno obblighi rispetto alle coppie sposate: ad esempio, possono avere due prime case, due agevolazioni per le utenze domestiche, non cumulano i propri redditi a fini fiscali, eccetera». Se ci sono diritti negati, invece, sono proprio quelli delle famiglie. Spiega Belletti: «È ancora inattuato l’articolo 31 della Costituzione che obbliga la Repubblica ad agevolare le famiglie con misure economiche e altre provvidenze, come anche l’articolo 53 che impone di concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva; ma questo non vale per la famiglia che ai fini fiscali non è considerata soggetto sociale».
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10 commenti
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già l’articolo dà fastidio…così pieno di falsità……..ma leggere poi i commenti sotto…di tre presunti pacifisti o pro famiglia fà gelare il sangue…..se per caso i tre sopraindicati…avranno un figlio/a gay…che faranno?…minimo lo murano vivo!!!!…..che vergogna!!!….VERGOGNATEVI!!!!
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/22/diritti-lgbt-italia-maglia-nera-in-europa-sanzioni-record-dalla-corte-di-strasburgo/633782/
Unioni gay: hanno già tutti i diritti
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-unioni-gay-hanno-gi-tutti-i-diritti-6370.htm
E’ un falso problema, ad esempio, la questione successoria, in quanto attraverso il testamento è possibile trasmettere il proprio patrimonio a chi non avendo vincoli legali e/o familiari col testatore sarebbe escluso dalla successione legittima. Oggi nulla vieta, peraltro, al convivente omosessuale di ricorrere agli strumenti del diritto volontario stipulando una polizza assicurativa o una pensione integrativa a beneficio del partner, o stipulando un contratto di comodato d’uso vita natural durante, ovvero costituendo un usufrutto d’immobile.
E’ un falso problema il subentro nel contratto di locazione della casa di comune residenza, in quanto tale contratto può ben essere stipulato congiuntamente dai due partner, e in ogni caso già la giurisprudenza costituzionale è intervenuta riconoscendo il diritto di successione nel contratto di locazione a seguito della morte del titolare a favore del convivente (Corte Costituzionale sent. n. 404/1988). Così come è un falso problema la possibilità di visita in carcere del partner, oggi concessa anche ai conviventi grazie ad espresse disposizioni dell’ordinamento penitenziario (art. 18 della legge 26 luglio 1975, n.354, e art. 37 del regolamento di esecuzione D.P.R 30 giugno 2000, n. 230).
Per quanto riguarda le visite in ospedale oggi già quasi tutti i regolamenti interni dei nosocomi contemplano la possibilità di accesso ai conviventi. E’ un falso problema, inoltre, la risarcibilità del convivente omosessuale per fatto illecito del terzo (ad esempio in un incidente stradale), poiché la giurisprudenza ha ormai pacificamente riconosciuto tale diritto (Tribunale di Milano 12 settembre 2011, n. 9965), secondo il consolidato orientamento della Suprema Corte di Cassazione (Cass., sez. unite Civ., sentenza 26972/08, Cass. III sez. pen. n. 23725/08).
Numerose sono, del resto, le disposizioni normative che attribuiscono diritti specifici alle «persone stabilmente conviventi».
Basti citare, ad esempio, la possibilità di richiedere la nomina di un amministratore di sostegno (art. 408 e 417 c.c.), la facoltà di astensione dalla testimonianza in sede penale (art. 199, terzo comma, c.p.p.), la possibilità di proporre domanda di grazia (art. 680 c.p.), e così proseguendo.
La giurisprudenza riconosce, infine, la possibilità a conviventi omosessuali di stipulare, nell’ambito dell’autonomia negoziale disponibile, accordi o contratti di convivenza, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico (art. 1322 del Codice civile) e non contrastino con norme pubbliche, l’ordine pubblico o con il buon costume. Si tratta in genere di accordi di natura patrimoniale che rientrano nella disponibilità delle parti (ad esempio la scelta e le spese per l’abitazione comune; la disciplina dei doni e delle altre liberalità; l’inventario, il godimento, la disponibilità e l’amministrazione dei beni comuni; i diritti acquistati in regime di convivenza ecc.
Neanche a una coppia gay viene impedito di assistere il compagno in ospedale e tutto il resto a parte il matrimonio
“le coppie gay sono più garantite delle famiglie” ?!?
ma stiamo scherzando ?
A voi viene impedito di sposarvi ? NO
A voi può essere impedito di assistere il compagno/a di una vita in ospedale ? NO
A voi può essere impedito di subentrare al contratto di affitto del compagno/a ? NO
A voi viene negata la reversibilità della pensione del compagno/a di una vita in caso della sua morte ? NO
E allora… smettetela con queste idiozie che hanno solo il fetore del razzismo omofobico…
Ma che poi non si tratta solo di diritti negati ma anche dell’impedimento al riconoscimento doveroso e legittimo sociale. È tutto ciò solo in virtù dei personali deliri religiosi di alcuni
per quali meriti sociali dovremmo riconoscere le coppie sterili? perchè portano a spasso il cane?
Impariamo che il matrimonio è un diritto…dove c’è scritto? Il lavoro è un diritto costituzionale, nascere da un papà e una mamma è un diritto della carta internazionale dei diritti dei bambini, la libertà religiosa è un diritto, ma il matrimonio è un istituto contrattuale che origina diritti e doveri, ma non è utile allo stato estenderlo a coppie che non possono garantire la cura dei figli. Non vedo dove sia la discriminazione
Guarda che l’assistenza non è impedita: leggi la legge 91/1999 dove all’articolo 3 comma 2 dice che “i medici (…) forniscono informazioni sulle opportunità terapeutiche per le persone in attesa di trapianto (…) al coniuge non separato o al convivente more uxorio o, in mancanza, ai figli maggiori di età o, in mancanza di questi ultimi, ai genitori ovvero al rappresentante legale” e poi la legge 53/2000 articolo 4 comma 1 riconosce ad ogn lavoratore permessi retribuitiper decesso o per grave infermità del coniuge, del parente entro il secondo grado e del convivente. http://www.parlamento.it/parlam/leggi/99091l.htm http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00053l.htm
in base a quale presupposto pretendi la reversibilità della pensione?