Undicesimo, togliere la mascherina solo in caso di rapina

Di Caterina Giojelli
21 Gennaio 2022
L'onesto rapinatore che rispetta le regole pandemiche, la signora multata perché in quarantena aiuta un motociclista, le escort con il green pass e i ricercatori di Cardiff che ci vogliono belli e mascherati. Ma che è, un film di Checco Zalone?

Dice il rapinatore che lui la legge l’ha rispettata, che altro doveva fare? Era obbligato dallo Stato a tenere su la mascherina. Così quando il 5 giugno 2020 decise di compiere una rapina, lo fece ai sensi del Dpcm: mascherato. Come si può ritenerla una «aggravante relativa al travisamento del volto»?

Un campionario di cliché da strapaese

Immaginiamola, la faccia dei magistrati di Cassazione che con sentenza n. 1712, depositata il 17 gennaio scorso, hanno rigettato il ricorso di un romano condannato in primo e secondo grado per rapina con l’applicazione dell’aggravante “mascherina anti-contagio”. Secondo il tribunale di Latina e la Corte d’appello di Roma, averla indossata durante il misfatto ha reso difficoltose le operazioni di riconoscimento; secondo il malandrino, invece, la mascherina stava dove stava, cioè sul suo muso di criminale in action perché così voleva la normativa vigente.

Cos’altro doveva fare un onesto rapinatore? A parte andare in Cassazione e rimediare oltre alla condanna il pagamento delle spese processuali, s’intende. Sì, perché per la Suprema Corte «la presenza di un evidente nesso di necessaria occasionalità con il fatto illecito contestato esclude la possibilità di ritenere tale condotta alla stregua di mero adempimento del dovere».

Mancavano solo a fare anticamera in attesa della loro udienza le lucciole di Porto Sant’Elpidio, il mostro di Modena e Checco Zalone o Aldo Baglio nei panni del probo ladrone che cerca di convincere sbirri, ufficiali e giudici di aver molto responsabilmente rispettato la legge. Dopodiché c’è tutto, c’è il campionario di cliché da strapaese, il sanculotto popolano à la Monnezza, i magistrati costretti a trasformare in giuridichese una disposizione di governo in reato aggravato. Insomma che aspetta Netflix a farci una serie genere comico-distopico?

La signora in quarantena non doveva soccorrere

C’è già anche la seconda, tragica puntata, protagonista la signora Maristella: è il 23 aprile 2020 quando si precipita fuori dalla sua casa, a Ospedaletto Euganeo, perché ha sentito un botto, c’è una moto a terra, il motociclista in un fossato, intorno un sacco di fumo. Maristella fa tutto quello che si conviene a una signora davanti a un giovane incidentato, lo soccorre, gli sta accanto, gli parla, gli vieta di provare a rimettersi in piedi in attesa dei soccorsi.

Per questo gesto civile la signora si è vista recapitare qualche giorno fa una notifica dal Tribunale di Rovigo: «Condanna a 4 mesi di arresto, ridotta a 2 mesi con il rito alternativo e sostituita da una multa di 4.500 euro». Poco importa se avesse appena avuto il riscontro di un tampone negativo: il 23 aprile la signora Maristella era in quarantena e in casa doveva stare, ferma, a fissare il motociclista in fumo. Non l’ha fatto? La casalinga entra nel club dei rapinatori onesti con la fedina penale sporca.

Volendo abbiamo anche il pepe per la terza puntata: nei mesi scorsi Escort Advisor è stato lieto di annunciare l’introduzione del green pass anche per il mestiere più vecchio del mondo. Il 20 per cento degli utenti del portale (il sito numero uno in Europa delle recensioni di escort) assicura di voler frequentare solo signorine vaccinate, uno su tre ha aggiunto alla richiesta di esibizione di argomenti e documenti sanitari anche quella del certificato verde, le fanciulle lo hanno aggiunto a curriculum sulla loro pagina web, i clienti hanno virato responsabilmente verso posizioni più sicure e le fanciulle indossano mascherine prima-durante-dopo. Anche qui: Zalone, Pieraccioni, fratelli Vanzina, dove siete?

«Siamo belli con la mascherina»

Nel quarto e ultimo episodio c’è della contaminazione internescional e pure il lieto fine: secondo i ricercatori dell’università di Cardiff la mascherina conferisce a uomini e donne più carisma e sintomatico mistero, insomma piace. Piace l’umanità in modalità chirurgo con l’acne, i denti da coniglio e le rughe nascoste, in altre parole qualcuno è stato pagato per rendere presentabile quello che molti pensano e non hanno mai osato dire a proposito di burqa e burkini nonché a che livello siamo arrivati: trovare più sexy l’uomo e la donna con chirurgica o Ffp2.

Va da sé che per dare soddisfazione ai ricercatori di Cardiff, ma pure ai giornalisti italiani arrapati di parafilie da pandemia che li hanno ripresi, alla fine dell’episodio l’onesto rapinatore mascherato verrà condannato. Ma cuccherà un casino.

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