
Una petizione non si nega a nessuno
Il social network è il posto perfetto per esprimere un pensiero, quando e come si vuole. Quasi mai quel pensiero cambierà i destini del mondo, ma l’importante è farsi sentire. Uno dei modi più diffusi per alzare la voce è rappresentato dalle condivisione di petizioni online, che spuntano come funghi. Sarà per questo motivo che raccolgono sempre pochissime adesioni? A dirla tutta, anche gli argomenti sottoposti a giudizio sono di dubbia importanza. O almeno lo erano, fino al momento in cui è comparsa la petizione per le pedine del Monopoli. Il classicone da tavolo ha deciso di rinnovarsi e mettere nella scatola nuovi giocatori. Le pedine del Monopoli sono in metallo, e hanno forme diverse che riproducono un ferro da stiro, un ditale, uno scarpone, un cappello a cilindro, un terrier. Ora una di queste pedine abbandonerà i giocatori per essere rimpiazzata da un soggetto più attuale per il ventunesimo secolo. Difficile abituarsi certo, ma addirittura una raccolta firme?
WE, THE PEOPLE. Con l’idea di “conoscere l’opinione della gente” la Casa Bianca tempo fa ha aperto una sezione sul suo sito ufficiale chiamata “We, the people”. Qui ogni comune cittadino può esprimere le sue idee. Alcuni hanno scritto di volere il rapper Psy al concerto del Rockfeller centre di Natale, altri chiedono più bandiere nella piazza dell’11/9 a New York, altri vogliono proibire ai poliziotti di uccidere i cani di famiglia durante le retate. La piattaforma più utilizzata per dare sfogo alle proprie battaglie è senz’altro iPetition.com, che pare aver già raccolto oltre 20 milioni di firme. Una delle ultime petizioni propone di far riassumere i doppiatori originali dei Pokemon.
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