
Una «immensa eredità, umana e artistica». A Milano il “Chieffo Charity Tribute”

Cosa hanno in comune un nostalgico artista millennial, un menestrello folk islandese e un rocker della prima ora? La scoperta, forse imprevista, e il gusto, certamente sincero, per le canzoni di Claudio Chieffo, «che non tutti conoscevano ma dalle quali si sono lasciati colpire e provocare fino a farle proprie». A raccontarlo a Tempi è il figlio del cantautore forlivese, Benedetto, alla vigilia della tappa milanese del Chieffo Charity Tribute, l’album nato per far conoscere l’eredità, umana e musicale, del padre e per il quale artisti del panorama musicale italiano e internazionale hanno inciso una ventina di sue canzoni, contribuendo a sprigionare una storia di incontri e amicizie che continua ancora oggi.
Il concerto è in calendario per il 4 febbraio alle 20:30 presso il deSidera Teatro Oscar a Milano e i biglietti sono acquistabili online, ma il progetto è più ampio e destinato a proseguire. «Tutto è nato qualche anno fa, proprio a Milano, in una serata in pizzeria chiacchierando con amici dopo un concerto», prosegue il giovane Chieffo, che di mestiere fa l’insegnante alle medie ed è presidente del Comitato amici di Claudio Chieffo, il soggetto che, oltre ad aver prodotto il disco, ha realizzato nel 2017 per il Meeting di Rimini una mostra nel decennale dalla morte del padre e il docufilm a lui dedicato Una finestra sul mistero, andato in onda su Tv2000.
Santoianni, Knutur, Pedrini
L’idea è semplice e, spiega il figlio, muove dall’«immensa eredità, umana e artistica», rappresentata dalla figura, oltre che dalle canzoni di Claudio Chieffo, le cui parole e melodie, come ha scritto Luca Doninelli sul Giornale, «sono entrate in tanti cuori, fedeli e infedeli, docili e ribelli». Una ricchezza che «noi stessi non abbiamo ancora finito di scoprire e desideriamo condividere con tutti gli uomini e le donne che incontriamo», assicura Benedetto, che per l’occasione si esibirà insieme al fratello maggiore, Martino, cantautore come il padre, alla band (composta da Paolo Forlani, Maurizio Cercone, Massimo Ghetti, Stefano Valli e Giovanni Ravaioli) e a tre dei più imprevedibili interpreti del Chieffo Charity Tribute, un eclettico coro di creativi della musica scelti «partendo dai nostri gusti personali e dagli incontri di una vita».
Sabato sera, a dar voce e suono ai brani senza tempo di Chieffo, suonando anche canzoni dei loro personali repertori, ci saranno il giovane talento di Donato Santoianni – che nel cd canta Sulla Collina percependone tutta la drammaticità e urgenza di verità e bellezza che questa canzone gli ha trasmesso – e, interpretando Ritorno, il “cantastorie” folk di Reykjavik Svavar Knútur, che ha incontrato Chieffo grazie alla cantante e attrice ceca naturalizzata islandese Markéta Irglová (nota a molti per il film Once e che a sua volta nell’album tributo canta Padre). Presente anche Omar Pedrini, per tutti lo Zio Rock, già voce e chitarra dei Timoria, che per il “clan” Chieffo è diventato di famiglia quando ha accettato di fare propria Favola, la canzone che racconta di un padre che parla al figlio del suo futuro ignoto ma che deve essere affrontato senza paura, senza l’ansia di chi non ha il conforto della fede. Pedrini, peraltro, aveva già partecipato la scorsa estate al grande concerto del Meeting per Chieffo.
Affrontare tutto e giudicare tutto
A conferma del respiro senza confini che le canzoni del romagnolo Chieffo, grazie anche a iniziative come questa, stanno rivivendo, il figlio Benedetto racconta un ulteriore aneddoto: il cantautore e jazzista Giacomo Lariccia, che ha trovato la sua America lasciando l’Italia per l’Europa ed è a sua volta presente nel disco tributo, ha aperto dei suoi concerti con Melograno, inserita anche nell’album per celebrare i primi dieci anni di carriera. L’ennesima delle tante storie sotterranee che animano la vita del Chieffo Charity Tribute, insieme al sostegno di tanti amici verso un’iniziativa, patrocinata dalla sua prima ora di vita dal Club Santa Chiara, che oggi è fruibile anche sulle più moderne piattaforme come Youtube e Spotify (nel caso voleste farvi venire l’acquolina in bocca aspettando sabato) e il cui ricavato sta contribuendo a sostenere la charity britannica Esharelife per aiutare, attraverso Avsi, i bambini del Kenya a godere di un’istruzione migliore per un futuro più luminoso.
Una trama di vicende minime eppur nobili che, a loro volta, meriterebbero quasi di finire incastonate proprio nella definitività di una canzone di Chieffo, artista che, ne è testimone il figlio, «affrontava tutto, giudicando come poteva e senza mai lasciarsi rapire dall’indifferenza, anzi vivendo la realtà fino in fondo». Dalla fede alla politica, passando attraverso ogni sfumatura dell’umana esistenza, personale e comunitaria. Uno squarcio di umanità accesa ancora oggi che non smette di stupire, nemmeno chi, Chieffo, lo conosce da sempre. Come i figli spirituali di don Luigi Giussani, che tanto devono a molte delle sue canzoni, o il figlio Martino, che ha scelto di salire a bordo del progetto tributo commosso proprio dall’interpretazione di Favola offerta da Pedrini e che sabato contribuirà anche con alcune sue creazioni tratte dall’album Parole leggere.
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