“Una certezza per l’esistenza”. Il libro che racconta il Meeting di Rimini 2011

Di Daniele Ciacci
25 Dicembre 2011
Come può un uomo essere saldo? Cosa regge le fondamenta di una vita, sociale e personale, colpita da eventi burrascosi? Ecco in volume cosa è accaduto all'ultima kermesse di Comunione e Liberazione: «Il coraggio di prendere sul serio i propri desideri e di paragonarli con la realtà e con gli incontri che la vita dona. Questo è ciò che genera certezza».

La crisi, il precariato, la minaccia di un taglio alle pensioni. La situazione politica italiana e mondiale, a causa della pesante contrazione economica, sembra minare le sicurezze che erano il fondamento della vita. La certezza di un futuro stabile non è più rassicurante, perché evidentemente minata da circostanze sfavorevoli che gettano ombre sulla nostra vita.

Di che cosa c’è bisogno? Di una certezza per l’esistenza; una certezza che non sia solo parziale, ma totale. Un fondamento su cui poggiare, insomma. Proprio questo è stato il tema del XXXII Meeting di Rimini per l’Amicizia tra i Popoli, svoltosi lo scorso agosto. Il titolo suonava provocatorio: «E l’esistenza diventa una immensa certezza». Come può un uomo essere saldo? Cosa regge le fondamenta di una vita, sociale e personale, colpita da eventi burrascosi?

La risposta si può leggere in Una certezza per l’esistenza. Il libro, edito dalla Bur e curato da Emanuela Belloni e Alberto Savorana, raccoglie gli interventi più importanti della manifestazione estiva di Comunione e Liberazione. Emilia Guarnieri, presidente del Meeting, nella sua prefazione anticipa la risposta al quesito: «È risultato clamorosamente evidente che, all’origine di ogni evento culturale proposto: mostre, conferenze, spettacoli, c’era lo spessore di una esperienza umana».

L’esperienza umana. Questo l’antidoto alla crisi, ai conflitti, all’incertezza. Attraverso l’incontro con personaggi di calibro – dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al filosofo Fabrice Hadjadj, dal giudice della Corte costituzionale Marta Cartabia al neoministro Corrado Passera – si è assistito al generarsi di una cultura nuova. Prosegue Guarnieri: «Per don Giussani cultura ed esperienza hanno entrambe a che fare con la questione del senso, del significato ultimo del vivere».
Ma come può l’esperienza originare certezze? «Il coraggio di prendere sul serio i propri desideri e di paragonarli con la realtà e con gli incontri che la vita dona. Questo è ciò che genera certezza». E la cultura la documenta. In un luogo, come il Meeting di Rimini, dove gli interlocutori sono uomini che giocano, nei diversi ambiti, la propria sete di verità. 

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