
Un’ultima cosetta sulla “schedatura delle scuole pro-gay” della diocesi di Milano e sulle famose parole di papa Francesco
Il Correttore di bozze lo sapeva che sarebbe successo. Ignorante e prevedibile com’è, ci avrebbe scommesso le palpebre che qualcuno, alla notizia della tentata (molto presunta e sicuramente mancata) “schedatura delle scuole pro-gay” da parte della diocesi di Milano, non avrebbe resistito alla tentazione tirare in ballo per l’ennesima, insostenibile volta la frase più strapazzata e tagliuzzata di papa Francesco: «Chi sono io per giudicare?».
È Silvia Truzzi del Fatto quotidiano a vincere il premio strumentalizzazione del giorno. Nell’articolo pubblicato ieri nel giornale di Travaglio e soci, dopo aver ricordato la lettera con cui la curia meneghina chiedeva agli insegnanti di religione di segnalare i nomi delle scuole in cui si siano svolti corsi incentrati sull’ideologia del gender, la Truzzi butta là questo commento: «Dal censimento alla censura il passo può essere breve». Commento che il Correttore di bozze onestamente ha faticato a capire. Ma in fondo lui è uno sciocco analfabeta, sicuramente non sarà aggiornato sull’immenso potere di cui gode oggigiorno la Chiesa sulla pubblica istruzione italiana. Ahi, sapesse quel povero bifolco quante scuole statali ha chiuso d’imperio il Vaticano!
Comunque alla fine il Fatto ha ragione, dal censimento alla censura il passo è stato breve. Anzi brevissimo. Infatti poche ore dopo la diffusione della lettera da parte di Repubblica, visto l’incredibile casino scatenato, la diocesi si è dovuta autocensurare. Pardon, ha fatto «un’imbarazzata retromarcia», scrive Silvia Truzzi. Don Gian Battista Rota, riferimento in curia per i prof di religione, ha spiegato che «l’intento originario» della lettera «era esclusivamente quello di conoscere dagli insegnanti il loro bisogno di adeguata formazione per presentare, dentro la società plurale, la visione cristiana della sessualità». Ma evidentemente la società in questione non è poi così plurale, visto che l’iniziativa è stata subito interpretata da tutti, giornali e politici all’unisono, appunto come una “schedatura”. Perciò ecco la «retromarcia» del don: «La lettera è formulata in modo inappropriato e di questo chiediamo scusa».
Morta lì? Amici come prima? Niente affatto. Se la possono scordare l’indulgenza, quei correttoridibozze della diocesi. E comunque non sperino di averla, la nostra misericordia, senza prima prendersi in saccoccia una breve condannetta. Del resto siamo giornalisti laici noi, abbiamo pronto un sermoncino per ogni occasione. Ed eccola qua la predicuzza per Scola, firmata Silvia Truzzi:
«Forse le parole di Papa Francesco – “chi sono io per giudicare un omosessuale” – non erano state ben intese alle latitudini meneghine».
Ora. A proposito di persone che non intendono bene le parole di papa Francesco, il Correttore di bozze ritiene che sia ormai inutile ricordare al Fatto quotidiano quali parole pronunciò davvero il Santo Padre in quella famosa occasione («Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?»), giacché serve un minimo di buona fede per intenderne appieno il senso, ma purtroppo la buona fede è robaccia del passato come il Correttore di bozze.
Tuttavia forse non sarà inutile rovesciare il giochino preferito del Fatto quotidiano e randellare in testa alla diocesi di Travaglio queste altre «parole di papa Francesco che forse non erano state ben intese alle latitudini truzze»:
«Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva. Ciò comporta al tempo stesso sostenere il diritto dei genitori all’educazione morale e religiosa dei propri figli. E a questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del “pensiero unico”. Mi diceva, poco più di una settimana fa, un grande educatore: “A volte, non si sa se con questi progetti – riferendosi a progetti concreti di educazione – si mandi un bambino a scuola o in un campo di rieducazione”». (Papa Francesco, Udienza alla delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia – Bice, 11 aprile 2014)
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47 commenti
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Forse per reciproca fortuna.
No Giovanna, gli altri interventi non passati erano sui sindaci e le trascrizioni dei matrimoni esteri e Alfamo, sull’educazione e l’approccio alla sessualità nel tempo ed in diversi contesti sociali, sull’eugenetica, su Nietzsche, sui figli degli immigrati nelle scuole italiane, sulle sentinelle in piedi e sui contrasti politici in piazza con alcuni riferimenti ad altri fatti precedentemente avvenuti, sull’eutanasia e “gestione” della morte a livello storico, su natura e cultura, sull’obiezione di coscienza, sul discorso del papa alle associazioni e movimenti politici popolari neanche accennato da tempi, sulla necessità della presenza di figli per definire matrimonio e famiglia.
Solo un paio di volte ho fatto battute, e queste sono passate.
Omofobia.
Ciao.
andrea, OMOFILIA E OMOFOLLIA.
due termini che non hanno alcun senso…
Se per omofilia intende non avere nulla contro le persone omosessuali e l’orientamento omosessuale in sé la informo che non si tratta di “filia” ma di semplice civiltà, educazione ma soprattutto normalità.
E’ la restante fuffa ideologica confessionale ad essere totalmente fuori dalla realtà ossia “follia”.
Sì, come no……. ….civiltà è assecondarti in ogni fesseria. Poi parli di ideologia.
In questo post hai tralasciato le “incontrovertibili prove scientifiche”, l’unica novità è la “fuffa”. Continua il distacco dalla “fatina dei denti”.
L’articolo però glissa sullo scivolone della Curia di Milano, che, a mio parere, considerando la legittimità dell’iniziativa, non avrebbe dovuto rimangiarsela.
O facciamo finta di non sapere che ad esempio in Germania questo tipo di istruzione è obbligatorio e forse domani, in Gran Bretagna, si riuscirà a renderlo tale anche per le scuole cattoliche?
Aderisco anch’io all’iniziativa del Foglio.
L ultima cosa di cui c’è bisogno in questo momento è continuare una polemica aggressiva e dannosa. Don Rota ha sbagliato, è li da tre mesi, ora non dobbiamo intasargli la mail di cose che sa già anche lui.
Purtroppo le parole di Bergoglio si prestano nella loro ambiguità a strumentalizzazione.
Avrebbe potuto e dovuto a seguito del putiferio scatenato ritornare su quella frase per smentirne le più maligne interpretazioni.
Invece proprio a causa di quelle parole ha dato manforte alle lobby gay e svilito invece coloro che difendono da sempre la Famiglia naturale.
Ancora oggi non parla chiaro, non denuncia: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI erano chiari sul tema, gridavano la Verità, a loro ci si poteva affidare. Invece Bergoglio tace, non fa denunzie, è tiepido, e semmai parla, lo fa sempre tra le righe, mai diretto, mai dottrinale.
La confusione dell’ultimo Sinodo in cui a momenti si stava per procedere alla “santificazione delle coppie Gay”, oltreché alla Comunione ai divorziati risposati, la si deve anche a lui.
Solo grazie a coraggiosi pastori di Dio si è sventata una deriva distruttiva che avrebbe provocato scismi e scandali.
E proprio uno di quei pastori, il Cardinal Burke, di risposta e dopo nemmeno venti giorni, è stato da Papa Bergoglio sollevato dall’incarico di prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica ed esiliato a Malta con un titolo del tutto onorifico, cosicché l’anno avvenire, al prossimo Sinodo, non potrà più dar fastidio.
Burke è stato sollevato perché lui, cardinale con un importantissimo incarico nella curia, ha detto pubblicamente che la chiesa è senza guida: come dire che il papa non fa il papa, e trattandosi di papa, è come dire che il papa non è papa.
La rimozione è il minimo che gli poteva capitare.
Tutte palle, se vuoi fare disinformazione impegnati un pò di più……E’ da settembre che girava la voce della rimozione di Burke, e la sua intervista è di fine ottobre……ti è andata male anche stavolta….
Scola mandi Don Rota a predicare all’Arcigay, non bisogna avere misericordia e quindi mai disperare che possa un giorno rinsavire.
Errata corrige: BISOGNA avere misericordia :o)
non avrebbe dovuto essere necessaria la lettera; evidentemente la censura ha già operato abbondantemente nei cuori e nelle coscienze di molti. qualcuno ha fatto come Pinocchio: il grillo dentro non parla più e giace morto in un cantuccio. in alcuni casi avrebbe addirittura urlato. ma è morto e tutto passa sotto silenzio. c’è molto su cui riflettere.
Anche io mi dico che di scuse non ce ne volevano proprio, specialmente se consideriamo cosa arrivano a proporre durante le famose riunioni e corsi nelle scuole.
Ho trovato questo video sulla pagina Facebook di Voglio la mamma – Lombardia…
http://www.kevideo.eu/genitori-e-ora-di-incarsi-ecco-cosa-succede-nelle-scuole-italiane/
Genitori, è ora di aprire gli occhi, prendere coraggio e cominciare ad esporsi!
Non scriverò commenti offensivi, nei confronti dei soliti Fatto Quotidiano, Corriere e, naturalmente, Repubblica. Ma fate conto come se. Costoro non perdono mai occasione, in maniera più o meno diversa, dio spargere letame a piene mani, e pazienza se così facendo si sporcano un pochino anche loro. Post commento. Sono sicuramente molto sospettoso nei confronti di questa gestione della Chiesa (vedi ad es. la questione, mai chiarita, dei Frati Francescani dell’Immacolata; perchè mai sono stati commissariati?), però ho letto con molto piacere la parte da voi riportata del discorso di papa Francesco che avete citato. Questo modo di pensare incontra la mia piena approvazione.
Chi sono io per giudicare se Dio esiste? Dategli tempo vedrete che ci arriveremo.
Ridicolo semmai è chi si ostina ad inventarsi questa storia della “propaganda” o “ideologia” gender….che di fatto non esiste.
E’ solo una creazione artificiosa di chi vuole che siano mantenuti atteggiamenti negativi e discriminatori verso la natura e i diritti delle persone omosessuali, credendo a torto, che i dogmi infondati in merito della propria ideologia religiosa diano una qualche legittimità in merito.
Non si copra di ridicolo negandolo!
E’ vero, la propaganda gender da parte del movimento gay non esiste, tutti i libretti e le linee guide promosse dai movimenti LGBT che si cerca di spacciare nelle scuole non esistono, tutti i dibattiti in radio e TV dove ci sono sempre 6 o 7 progay che sbeffeggiano l’unico poveraccio che è di opinione contraria non esistono, gli insulti e le aggressioni alle sentinelle non esistono, e soprattutto quest’ultimo episodio di Milano non esiste…….. oooohhhh ma aspetta un pò cosa abbiamo qua? “L’ideologia religiosa” ? Aaahhh adesso è tutto chiaro ! Ma, perbacco, la tua fonte su quello che non esiste è “la fatina dei denti” !!! Di fronte a questo hai sicuramente ragione, scusa se ho dubitato, solo adesso vedo la luce…
Comunque per Scola parla l intervista a Le Figaro. Esiste un margine di responsabilità personale degli uffici di Curia.
Capisco, giusto. Ma possibile che, in un frangente del genere, il direttore dell’ufficio di Curia non si sia consultato col superiore, prima di agire?
L idea di fare l inchiesta è stata sicuramente di Scola. Il riferimento alla società plurale è tipico suo. La retromarcia del ufficio è in palese contraddizione con la approvazione palese del aricvescovo verso la Manif. Comunque, per risentirlo, basta aspettare i prossimi giorni, se vorrà parlarne. Il 21 incontrerà le famiglie suivtemi del Sinodo.
Ha parlato già oggi. Giustamente ed intelligentemente ha colto la portata dell’operazione ed è intervenuto.
Se anche questa storia è partita da lui, cosa che tenderei a non escludere affatto, certamente non sarebbe mai stato così stupido da lasciare tracce scritte ed organizzare una schedatura, pardon: indagine, formale chiamando gli insegnanti di religione ad essere esecutori di un ordine curiale al quale difficilmente si possono sottrarre per non mettere a rischio la loro conferma e quindi il loro lavoro.
Malissimo ha fatto a chiedere scusa, due sono le cose, infatti: o il numero delle scuole coinvolte nella propaganda gender dal movimento gay è di pubblico dominio e può serenamente circolare, e allora non si capisce l’attacco alla Curia; oppure è bene che queste informazioni rimangano il più possibile private, taciute, disperse.. e allora è confermato che si sta perpetuando,la più grande campagna di delegittimazione dei diritti educativi naturali delle famiglie che si sia mai vista in epoca sedicente democratica.
Tralasciando l’ultima parte, e premettendo che non si tratta affatto di “propaganda gender del movimento gay” – concordo in linea di principio che sarebbe utile monitorare la diffusione di corsi di educazione sessuale ed i contenuti che in questi si svolgono. È opportuno chiedere al ministero di controllare la situazione e di rendere pubblici i dati.
Quello che non va bene è un’indagine semi clandestina svolta dagli insegnanti di religione per le conseguenze che ho scritto sopra e un altro intervento ora in fase di moderazione. Il primo a rendersene conto è stato proprio il cardinale Scola.
Ripeto, se tutto è trasparente e alla luce del sole, non si tratta di indagine semiclandestina, se le parole hanno un senso…. e quindi non si capisce l’attacco alla Curia (è chiaramente un eufemismo, lo si capisce benissimo…), se si parla di “spionaggio”, di “delazione”, l’oggetto di tale attività vuole quindi essere tenuto nascosto, segreto (non si spia qualcosa che è sotto gli occhi di tutti) sempre se le parole hanno un senso…
In quest’ultimo caso la domanda sorge spontanea, perchè si vogliono fare le cose di nascosto?
Riguardo alla propaganda gender del movimento gay, non coprirti di ridicolo negandola…..
Di nascosto tipo un ordine segreto in mailing list agli insegnanti di religione?
Mail immediatamente cancellata appena qualcuno di loro un po’ più sano di mente di quanto la curia non potesse immaginare l’ha resa pubblica?
Sul resto, nella gara del ridicolo sei troppo in vantaggio! praticamente irraggiungibile.
Sano di mente? Come Giuda.
Oh,oh, vedo che non rispondi nel merito delle due possibilità che ho descritto,
svicolando e dicendo che una mailing list è segreta !!!! Veramente comico,
ragazzi attenti con tutte le vostre mailing list, passa Lucillo della digos,
fai solo scompisciare….. e hai ragione, sono irraggiungibile perchè è sommamente ridicolo cercare di far ragionare chi ha il cervello all’ammasso…
Passo e chiudo.
Non aveva motivo di scusarsi. Non vedo il perché nella scuola possono essere di casa associazioni gaio, (con i loro libracci dal poetico rapporto orate, o dépliant, o gli incontri con transgender vip pronta a raccontare dei cattivissimi russi) mentre non è possibile studiare e considerare una proposta di orientamento diverso.
Per un motivo molto semplice: gli insegnanti di religioni sono scelti dalle curie e pagati da tutti a stipendio pieno, neanche in base al numero degli alunni che si avvalgono, e questo tutto e solo in forza del concordato.
Scola, che non è stupido, ha subito colto il rischio che io stesso denunciavo ieri ed in altre occasioni.
“Sono certo che l’intendimento del collaboratore della Curia che ha scritto la lettera era di raccogliere elementi per proporre la nostra posizione, sempre in modo rispettoso del concordato” pregasi notare l’ultima frase.
“Utilizzarli” per queste operazioni rischia di aprire un vaso di pandora che già sballonzola pericolosamente da un fianco all’altro della nave.
In buona sostanza …. perchè rischiava una ristorsione.
Con i soldi di tutti si pagano purtroppo pure gli aborti … non vedo nulla di strano se con i soldi di tutti si pagano gli insegnanti di religione (dato che c’è il concordato e in Italia i cattolici ancora esistono).
Perchè a un congrega gay può essere consentito di invadere a piacimento le scuole, senza contraddittorio, e non è possibile ai cattolici proporre una voce diversa? Questo è il punto.
Semmai il contrario, e parlo in termini puramente quantitativi.
Gay si o gay no gli insegnati di religione cattolica – scelti dalla curia e pagati dallo stato non in funzione dell’identificazione di un bisogno educativo ma in seguito ad un accordo con uno stato estero – sono gli unici presenti tutte le settimane di tutto l’anno per tutti gli anni di istruzione.
Presumendo, su conti molto conservativi, che un insegnante costi circa 31 mila euro/anno e che mediamente usufruiscano del suo insegnamento 20 alunni per classe, fino alle superiori abbiamo un costo di circa 20 mila euro/alunno per l’insegnamento della religione cattolica.
Nella sola diocesi di Milano significa un costo di circa 190 milioni di euro/anno.
Direi che son cifre piuttosto significative, paragonabili con nessun altra. E Scola lo sa bene e ha spento subito il fuoco evidenziando proprio il punto critico, e cioè il concordato.
@Lucillo
Il “non in funzione dell’insegnamento educativo” è un tuo elemento arbitrario. Lo Stato ha firmato il concordato dove si dice : “La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado”. Chi “sceglie” l’ora di religione desidera una funzione educativa dell’insegnamento di religione. Punto.
Quindi se in una scuola hanno libero accessi i gay che dicono quanto sono brutti i cattolici che non li fanno sposare ed avere bimbi …. hanno il diritto nel quadro della loro funzione educativa di “tentare” di dire perché “non è così!”
Poi la logica del ricatto che si può subire nel rivendicare un proprio giusto diritto…semplicemente me ne frego!
Anche perché, per me, assumere questa timidezza, farsi calpestare per calcolo, smorzare l’insegnamento per essere politicamente corretti, ti fa diventare un imbelle agli occhi degli allievi, la finalità non viene non solo raggiunta ma la stessa religione ne viene svilita.
Ed è perché dubitando dell’utilità dell’insegnamento IN QUESTE CONDIZIONI, sarei pure favorevole all’abolizione (con le dovute misure a favore degli insegnati). Proprio perché lo Stato “emanatore” che si impone di forza sulla “religione” condizionandone l’espressione assume una preminenza. E la religione così si riduce ad una appendice dell’esistenza. L’ora di religione si trasforma nel peggiore insegnamento.
Quindi sono contrario alle scuse, preferisco a muso duro, vada come vada.
Malissimo ha fatto a chiedere scusa, due sono le cose, infatti: o il numero delle scuole coinvolte nella propaganda gender dal movimento gay è di pubblico dominio e può serenamente circolare, e allora non si capisce l’attacco alla Curia; oppure è bene che queste informazioni rimangano il più possibile private, taciute, disperse.. e allora è confermato che si sta perpetuando la più grande campagna di delegittimazione dei diritti educativi naturali delle famiglie che si sia mai vista in epoca sedicente democratica.
Tralasciando l’ultima parte, e premettendo che non si tratta affatto di “propaganda gender del movimento gay” – concordo in linea di principio che sarebbe utile monitorare la diffusione di corsi di educazione sessuale ed i contenuti che in questi si svolgono. È opportuno chiedere al ministero di controllare la situazione e di rendere pubblici i dati.
Quello che non va bene è un’indagine semi clandestina svolta dagli insegnanti di religione per le conseguenze che ho scritto sopra e un altro intervento ora in fase di moderazione. Il primo a rendersene conto è stato proprio il cardinale Scola.
Ripeto, se tutto è trasparente e alla luce del sole, non si tratta di indagine semiclandestina, se le parole hanno un senso…. e quindi non si capisce l’attacco alla Curia (è chiaramente un eufemismo, lo si capisce benissimo…), se si parla di “spionaggio”, di “delazione”, l’oggetto di tale attività vuole quindi essere tenuto nascosto, segreto (non si spia qualcosa che è sotto gli occhi di tutti) sempre se le parole hanno un senso…
In quest’ultimo caso la domanda sorge spontanea, perchè si vogliono fare le cose di nascosto?
Riguardo alla propaganda gender del movimento gay, non coprirti di ridicolo negandola…..
Mi pare di comprendere, pensando anche all’articolo sui genitori incarcerati in Germania, all’ansia adottiva di molti gay e a questo bisogno di sconvolgere i bambini con un’educazione sessuale ormai del tutto avulsa dalla procreazione (spiegare a bambini di 6/7 anni di rapporti anali e orali) , mi pare di comprendere che il punto sia sdoganare la pedofilia almeno psicologica ( inizialmente ) dando libero sfogo al gusto di scioccare e schiaffeggiare l’innocenza. Questo ė il vero intendimento, il vero godimento del pedofilo, come del satanista, come del principe Stavrogin.
Almeno personalmente ho pensato per troppo tempo si potesse vivere senza persecuzione. Ora il volto del principe di questo mondo e delle sue scimmie si delinea dietro il fumo della mia illusione. Bene, tutto é piú chiaro.
La frase del Papa sui gay è stata strumentalizzata in modo incredibile : la gente ha colto, o le è stato fatto cogliere, come giustamente dice il correttore di bozze,un giudizio falso.
Onestamente, sebbene con dolore, bisogna ammettere che è stata dannosa.
Riporto, a titolo di ulteriore esempio, leggendo qua e là è comunque la norma, queste parole, in un articolo di di pochi giorni fa, di una giornalista del Corriere che va per la maggiore :
“Probabilmente ha aiutato il nuovo clima che si sta creando intorno al tema delle “famiglie”, su cui la Chiesa di papa Francesco sta facendo da apripista, pure tra mille resistenze. Dal “chi sono io per giudicare un gay”, alla comunione per i divorziati, si è poi passati ai sindaci ribelli che hanno riconosciuto le unioni gay, malgrado il “no” dello Stato.
Qualcosa si muove nell’universo dei diritti “.
E’ triste, è veramente triste.
Non prevalebunt, è certo, ma al momento prevalgono.
Tra l’altro, non capisco cosa ci sia da scusarsi per aver chiesto una mappa dei corsi gender, che non credo siano privati, mi sembra una roba da pazzi, dato che siamo anche tutti schedati al millimetro e minacciati di continuo: forse credono che il metro adoperato fosse lo stesso dei gay e affini ai gay ( che infatti non fanno che minacciare chiunque osi contrastare il pensiero unico ) mentre è ovvio che era una timidissima presa di coscienza di un fenomeno che mi pare assolutamente lecito tentare di contrastare, in quanto , poi, perseguito nell’ombra e nella malafede più totale.
Quello slogan, sebbene pronunciato in un determinato contesto (anche se anch’esso ambiguo: la frase “è di buona volontà e cerca Dio”, se non spiegata a dovere, fa il paio con la tremenda “intervista” a Scalfari, in cui si esorta gli atei a perseguire ciò che essi ritengono il bene e non, invece, il Bene), ha favorito la causa dei gay e, in generale, di chiunque si opponga alla Santa Dottrina più di qualunque altra proposizione pronunciata da un ecclesiastico negli ultimi cinquant’anni. E’ una catastrofe, dato che non ci si può più opporre a niente senza sentirsi quella frasetta usata come clava contro i cattolici per annichilire ogni possibile resistenza alla anti-cultura che ormai domina il mondo.