
Un tocco d’africa nel licenziamento di Sgarbi
Fra le vicende che hanno contrapposto il ministro per i Beni culturali Giuliano Urbani al sottosegretario Vittorio Sgarbi c’è la questione della restituzione all’Etiopia dell’obelisco di Axum, trasferito a Roma nel 1936 per volontà di Mussolini. Secondo Sgarbi l’Italia dovrebbe rimangiarsi i passati impegni perché l’incolumità dell’opera d’arte non potrebbe essere più garantita. Non sembra avere torto: ad Axum giacciono nella polvere circa 200 obelischi del tipo di quello trasferito a Roma, e ne resta eretto uno solo di 33 metri. La cittadina, già capitale religiosa dell’Etiopia, oggi è ridotta ad un borgo isolato dal resto del paese. L’aeroporto è stato recentemente ammodernato, e secondo gli etiopici è in grado di accogliere l’Antonov che dovrebbe trasportare la stele. Ma le strade che si dipartono dall’aeroporto sono ancora quasi impraticabili. Per lo smontaggio in tre pezzi dell’obelisco e il suo trasporto sono stati stanziati quasi 4 miliardi di vecchie lire, che dovranno essere aumentate per via dei danni causati da un fulmine alla fine di maggio.
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