Un paese di esterofili

Di Pavarini Maria Cristina
15 Dicembre 1999
Gadget&fashion

Nell’era della realtà virtuale e in un’epoca in cui viaggi, spostamenti e contatti con nuove culture e paesi diversi sono quasi all’ordine del giorno, sembra, tuttavia, che la gente continui ad adorare luoghi lontani, esotici e non. Qualche dato a questo proposito l’ha raccolto Nestlé Italia in occasione di una promozione di locali dove consumare il brunch, il pasto-colazione americano così trendy (vedi Tempi, n.45, 1999). Nestlé ha, infatti, intervistato circa mille persone tra 20 e 35 anni e ha chiesto loro quali pensano che siano i paesi che più ci influenzino quotidianamente, o nei quali nascano le mode di maggior successo. Per circa il 70% degli intervistati, i paesi esteri condizionano molto, o abbastanza le abitudini quotidiane. Il 20% di loro si sente influenzato soprattutto in scelte musicali, il 19% nelle scelte alimentari, il 15% in fatto di cinema e l’11% di filosofia (?!?). Tra i paesi e le città che danno vita a nuove mode si distinguono gli Usa, cioè New York (27%), Londra, la metropoli più trasgressiva e cosmopolita (24%), e il Giappone, cioè Tokyo (15%), che con i suoi supereroi di cartone e le sue avanzate tecnologie ha affascinato l’occidente, anche se non è riuscito a far conoscere l’essenza delle sue tradizioni culturali. Tra le mode estere più rappresentative, gli intervistati hanno segnalato la tecnologia multimediale, – naturalmente – la New Age, l’after hour, il piercing, i Rollerblade, i manga e così via, mentre tra le abitudini alimentari è emerso il fast-food, – casualmente – il brunch, la cucina cinese, quella messicana, l’indiana, fino alla giapponese e all’araba. Ma non crediamo che l’esterofilia sia un fenomeno tipicamente italiano, benché ci si senta abbastanza portati naturalmente a denigrare la nostra cultura, le nostre tradizioni e la nostra storia. A Tokyo, ad esempio, esiste uno shopping mall, un’enorme centro commerciale, che riproduce i luoghi più romantici del resto del modo. E chi sono le sue frequentatrici più assidue? Signore “bene” e donne in carriera alla ricerca d’un viaggio… virtuale. ([email protected])

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.