Terzi: «Dimesso perché contrario al passo indietro». Un anno di peripezie diplomatiche sul caso marò raccontato da Biloslavo

Di Emmanuele Michela
21 Marzo 2013
Domani in edicola col Giornale il libro dell'inviato di guerra sulla vicenda dei due militari italiani detenuti ingiustamente in India. La prefazione è firmata da Toni Capuozzo.

«Mi sono dimesso perché ho ritenuto, e ritengo, profondamente sbagliato il passo indietro che è stato fatto. Lo ritengo sbagliato e ingiusto per Massimiliano e Salvatore, per le loro famiglie, per ciò che rappresentano le Forze Armate nel nostro Paese e nel mondo». Il Giornale di oggi ospita la lunga difesa di Giulio Terzi di Santagata dal suo ruolo di Ministro degli Esteri in seguito al ritorno in India dei due marò fermati nelle acque del Pacifico lo scorso anno. All’ex titolare della Farnesina non va giù il cambio di linea operato dal nostro Paese dopo il 21 marzo, giorno dell’annuncio dei due soldati in India, dopo che l’Italia aveva mostrato prudenza e fermezza nel gestire le relazioni col Paese asiatico: «Le esatte motivazioni di questa inversione di rotta improvvisa, approfondita e discussa in modo assai sommario prima della ripartenza per l’India dei nostri marò, sembrano ancora, in gran parte, da spiegare e da scrivere». Un dettagliato libro sulla vicenda di Salvatore Girone e Massimilano Latorre è appena stato pubblicato dai giornalisti Fausto Biloslavo e Riccardo Pellicetti: I nostri marò sarà distribuito domani allegato a Il Giornale. Qui sotto, riproponiamo la recensione del volume da noi pubblicata qualche giorno fa, con un’intervista a Biloslavo. 

Un anno di peripezie diplomatiche, battaglie giudiziarie e retroscena, culminati nella decisione italiana di trattenere Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in Italia dopo il permesso accordatogli dall’India di rientrare in patria per il voto, decisione poi rigettata col ritorno a New Delhi il 23 marzo. La contingenza dei fatti recenti ha reso ancor più attuale e urgente l’e-book di Fausto Bisloslavo, fra i migliori inviati di guerra italiani, e Riccardo Pellicetti, giornalista de Il Giornale, dedicato a “I nostri marò”, in uscita oggi in diverse versioni e supporti.

FOTO E TESTIMONIANZE INEDITE. Un libro aggiornato e ricco di spunti. Ci sono video e foto mai viste, come quella che ritrae Latorre durante una missione in Albania, documenti inediti e interviste audio specifiche, come una al direttore macchine della Enrica Lexie, Mario Massimino, che giura di aver visto sparare in acqua dalla sua petroliera. E ancora, le testimonianze degli altri quattro fucilieri del nucleo di protezione an­tipirateria, compagni di Latorre e Girone, militari di cui si parla poco ma che hanno visto un pezzo del loro equipaggio portato via senza poter fare nulla, e che per 77 giorni sono dovuti rimanere nel porto di Kochi con la nave sequestrata. «L’intento è cercare di offrire materiali e informazioni per approfondire al meglio quanto accaduto in India», spiega a tempi.it Biloslavo, che domani sarà a Trieste al Circolo della stampa a presentare il volume, disponibile anche in cartaceo. «Anche nelle altre versioni epub è ricco di testi e immagini uniche. È il primo libro dedicato ai marò, e tutto è tenuto insieme da un filo comune molto chiaro: non si arriva a stabilire se i due militari siano colpevoli o innocenti, ma si sottolinea quanto affrettatamente sia stata gestita la vicenda, con errori e sgarbi diplomatici che hanno portato al mancato rispetto della parola data con il mancato rientro in India di qualche giorno fa».

LA PREFAZIONE DI CAPUOZZO. Il tutto è arricchito da diversi articoli ed editoriali apparsi su Il Giornale e dalla prefazione di Toni Capuozzo, inviato del Tg5. «Sono pagine molto interessanti», prosegue Biloslavo. «Toni conosceva bene Massimiliano Latorre, fin dai tempi della guerra in Afghanistan. “Max, l’amico di Kabul” è il titolo del capitolo, e non è casuale: il giornalista ha voluto raccontare l’accortezza e la precisione di quel soldato che gli aveva fatto da scorta durante i mesi di lavoro in terra afghana. E lui stesso si stupisce del fatto che un soldato come lui possa aver sparato in maniera affrettata contro un peschereccio».

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1 commento

  1. francesco taddei

    un esempio da vero manuale: presentiamo al mondo l’unico paese che se ne sbatte dei propri militari e non sa difenderli. “lo stile italiano è stile gentile”(f.frattini). parole dette da un incapace che non ha saputo far valere le ragioni legali dell’italia nel caso battisti e che ha rifiutato il ricorso all’aia perchè è una misura troppo forte. oggi 21-3-2013 ore 19-57 è appena giunta la notizia che i due marossi torneranno in india (che ha violato la legge sulle specifiche dell’ambasciatore italiano) per essere processati. l’unico paese di merda dove i militari vengono lasciati giudicare all’estero.

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