
Un amico a Taipei
Il mio amico Andrea, mi scrive da Taiwan: «In classe, durante una discussione sui problemi sociali e sulla povertà a Taiwan, alle mie domande tutti mi rispondevano che lo Stato doveva fare qualcosa. Ho chiesto che cosa loro facessero, e non avendo risposta, ho proposto loro di impegnare un sabato al mese per venire con me ad aiutare delle suore che preparavano i pranzi per alcuni poveri dei quartieri di Taipei. Dopo avere riproposto questo gesto durante le mie lezioni in classe,il primo sabato della caritativa eravamo in sedici, tanto che non bastavano nemmeno le macchine che avevamo. Questo gesto è continuato tutto l’anno e rimanevamo impressionati dal fatto che i primi ragazzi che avevano aderito (una solo di loro è battezzata) venivano con fedeltà e che invitavano i loro stessi compagni a venire usando semplici parole “sono contenta di andare, sento la mia vita utile, prova a venire anche tu”. Il giudizio con cui invitavamo a venire al gesto e che davamo ogni volta che finivamo, ritrovandoci a pranzo insieme, era che noi non eravamo andati lì per cambiare il mondo, ma innanzitutto per cambiare noi stessi. Durante un esame di fine semestre, mentre interrogavo una ragazza, questa mi ha interrotto chiedendomi della caritativa. Io ho chiesto come mai sapeva questa cosa e lei mi ha detto che tutta l’università sapeva di questo gesto e che se ne faceva un gran parlare. Mi ha spiegato anche che l’università organizza una volta ogni tanto queste iniziative, ma che era difficile trovare persone che andavano più di una volta. Lei aveva aderito ad una di queste, ma dopo la prima volta non era più tornata perché si era sentita triste, avendo capito che lei non avrebbe mai potuto cambiare la situazione di quelle persone. Ho spiegato a lei il motivo per cui noi andavamo, ripetendo le parole che ci eravamo già detti. Avesse trovato e sentito prima questo giudizio, mi ha detto, sicuramente avrebbe continuato ad andare». Il suo commento finale dà il significato del racconto: «Questo è il genio del cristianesimo: una proposta totalmente ragionevole e corrispondente all’uomo che cresce dentro
la libertà di ciascuno».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!