Mercoledì Putin invade l’Ucraina. Oppure no?

Di Leone Grotti
14 Febbraio 2022
Tra minacce e propaganda, la situazione è confusa. Gli Usa lanciano l'allarme, Russia e Ucraina continuano a negare l'invasione. Di sicuro, a Putin non conviene la guerra
Esercitazioni militari per civili in Ucraina in vista dell'invasione da parte della Russia

Esercitazioni militari per civili in Ucraina in vista dell'invasione da parte della Russia

Il 16 febbraio la Russia di Vladimir Putin invaderà l’Ucraina. Questa, almeno, è la previsione dell’intelligence americana che nel fine settimana ha lanciato l’ennesimo allarme provocando una reazione a catena. Mosca e Kiev continuano a ribadire il contrario, rendendo la situazione sempre più confusa.

La telefonata tra Biden e Zelensky

Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha telefonato a Joe Biden invitandolo a Kiev e chiedendogli di «contribuire a ridurre la tensione» al confine. Ha anche ribadito di non credere all’invasione russa, nonostante i movimenti della marina e dell’aviazione, e di essere in ogni caso «pronto a combattere».

Tutti si domandano se l’invasione sia imminente, ma nessuno ha la risposta. I segnali inquietanti non mancano: gli Stati Uniti, così come il Regno Unito, hanno ridotto il personale dell’ambasciata a Kiev al minimo indispensabile. Il Canada ha annunciato il ritiro dei propri diplomatici dalla città occidentale di Leopoli. Anche la Russia ha ritirato parte del proprio personale diplomatico.

I ricchi scappano da Kiev

Zelensky ha criticato l’allarmismo degli alleati, pur sapendo di potere fare poco per impedirlo, dichiarando che «il migliore amico dei nostri nemici è il panico». Intanto nel fine settimana la compagnia aerea olandese Klm ha fermato i voli per l’Ucraina. Il ministero delle Infrastrutture ha specificato in risposta che lo spazio aereo sull’Ucraina non è né chiuso né pericoloso, spiegando che la decisione immotivata di alcune compagnie aeree è dovuta a problemi di copertura assicurativa più che di pericolo reale.

Gli Usa hanno anche evacuato 150 membri della Guardia nazionale, che si trovavano in Ucraina per addestrare l’esercito. Allo stesso modo i membri americani della missione internazionale che monitora il rispetto del cessate il fuoco nell’Est del paese si sono ritirati. Infine, come riportato da Ukrainska Pravda, domenica un elevato numero di jet privati sono partiti da Kiev, segno che i cittadini più ricchi del paese stanno scappando temendo il peggio.

Il gioco della propaganda

Tutti questi segnali non fanno ben sperare ma, come riporta stamattina il Corriere, ognuno fa il suo gioco. Fabrizio Dragosei scrive infatti che in Russia i giornali presentano la situazione in tutt’altro modo: sono i «battaglioni di fanatici neo-nazisti con tanto di elmetti decorati da svastiche che si appresterebbero ad attaccare il Donbass abitato da pacifici cittadini che parlano russo. Per riportare queste zone “liberate” sotto il giogo del governo di Kiev corrotto. È questa l’idea della situazione che viene quotidianamente dipinta da decine di mezzi d’informazione più o meno controllati dal Cremlino».

«O Putin è pazzo o è logico»

Tra minacce e propaganda, Mosca continua a ribadire di non avere la minima intenzione di invadere l’Ucraina. In tanti credono ai messaggi lanciati da Putin, anche perché, come scrive Lucio Caracciolo sulla Stampa, è difficile capire quale vantaggio avrebbe la Russia da un’eventuale invasione:

«I casi sono due. L’autocrate del Cremlino è un pazzo suicida e quindi marcerà su Kiev. Così si scaverà la fossa. (…) Oppure il presidente russo conserva l’uso della ragione. Dunque manterrà la pressione sull’Ucraina finché non sarà sicuro di aver raggiunto lo scopo: riportare quella strategica marca nella sfera d’influenza del suo impero. Putin non vuole passare alla storia come lo zar che perse l’Ucraina. Ma sa che per recuperare Kiev deve prima neutralizzarla, inchiodandola nella terra di nessuno fra sé e la Nato. (…) La prima opzione non si può escludere a priori. (…) La seconda ipotesi è invece svolgimento logico del piano russo. (…) Putin ha sicuramente letto Sun Tzu. Sa che la vittoria vera si ottiene senza combattere. Semmai usando mezzi ambigui, oggi battezzati ibridi. La guerra attuale si fa alle società, non agli Stati».

Se a Putin non conviene la guerra, e se Zelensky sta facendo di tutto per evitarla, l’invasione non si può escludere soprattutto perché la situazione, nel delicato gioco delle minacce, potrebbe degenerare da un momento all’altro. La Russia infatti continua a mantenere circa 100 mila truppe al confine e l’Ucraina sta organizzando esercitazioni militari anche per la popolazione civile. Basta un piccolo errore perché la situazione sfugga di mano.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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