
Ucraina, più di 30 morti in 24 ore. Il grido degli abitanti di Donetsk: «Perché stiamo facendo tutto questo?»

«Quando ho visto la [mia] casa distrutta non riuscivo a capire. Perché? Perché stiamo facendo tutto questo? È tutto colpa di quel bastardo di Poroshenko e dei suoi uomini cattivi». A Donetsk, nell’est del Paese, sono tutti esasperati come questa signora, intervistata dal Guardian. Alcuni danno la colpa al presidente dell’Ucraina, come lei, altri ai separatisti filorussi che controllano la città. Nessuno ne può più della guerra e della distruzione che porta.
CINQUEMILA MORTI. Oggi cinque colpi di mortaio hanno colpito la fermata di un tram nel quartiere Leninski. Almeno 13 persone sono morte, decine sono rimaste ferite. Da tempo colpi di artiglieria indirizzati all’esercito nemico finiscono per colpire i civili e come per le altre volte non è chiaro chi sia il responsabile. Nelle ultime 24 ore sono rimasti uccisi nei combattimenti per l’aeroporto di Donetsk otto ribelli, sei militari ucraini e quattro civili. In tutto i morti della guerra che va avanti da dieci mesi sono quasi cinquemila.
«HO ANCORA I CAPELLI BIANCHI». Nel video del Guardian, girato nelle periferie della città, si vedono file di case di civili sventrate o rase al suolo. «Sono andata a dormire in camera da letto, di fianco al muro», racconta una donna anziana il cui tetto è stato sfondato da un colpo di mortaio. «Mi sono addormentata, poi all’improvviso mi sono svegliata e qualcosa è esploso. Si è alzato un polverone, non si vedeva più niente: ho ancora i capelli bianchi».
DISPERAZIONE. Un’altra signora, raccontando la sua disperazione, non riesce a smettere di piangere: «Ho lavorato per tutta la vita, ho ottenuto una pensione striminzita. Mio marito è morto tre anni fa, io sono sola e ora cosa mi resta? Solo la mia casa distrutta. Perché tutto questo?». Nessuno sembra più in grado di rispondere, da una parte e dall’altra. Ieri Ucraina e Russia hanno raggiunto un accordo affinché sia l’esercito ucraino sia quello dei separatisti ritiri gli armamenti pesanti. Ma il governo di Kiev non è rinomato per rispettare gli impegni presi, al pari dei ribelli che nel Donbas hanno proclamato le repubbliche autonome di Donetsk e Lugansk.
«SALVATO DA UN MIRACOLO». Alla periferia di Donetsk, un uomo cammina in mezzo alle macerie, che una volta costituivano una stanza della sua casa. Indica un cumulo di pietre e un muro completamente sventrato: «Qui è dove dorme mio figlio. È stato salvato da un miracolo. Il suo capo gli ha chiesto di andare al lavoro», diversamente ai soliti orari. «Dio benedica il suo capo, altrimenti ora sarebbe morto». In mezzo alla disperazione, c’è anche spazio per qualche scampolo di luce.
Articoli correlati
6 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Quello che sta accadendo in ukraina indica 2 cose che nessuno vuole capire: 1) come lo stato sia contro i propri cittadini (l’ukraina che ammazza quelli che definisce suoi cittadini); 2) che i territori appartengono alle genti che li abitano, li curano, ci vivono e non allo stato (che usa il monopolio della violenza per stabilirne la sua proprietà). Ci sarebbe un terzo punto che poi è una domanda: quando vale il principio dell’autodeterminazione sancito dall’ONU? Si, quello che era buono per il Kossovo ma è cattivo per i filorussi.
L’aiuto militare americano in Ucraina contro il Donbass è già in atto. Kiev ha ripetutamente violato la tregua di Minsk bombardando scuole e autobus per il trasporto di civili. Dopo i violenti attacchi dell’esercito ucraino all’aeroporto di Donetsk, sono stati trovati cadaveri con uniformi e armamenti in dotazione alla Nato. I ribelli del Donbas, che hanno riconquistato l’aeroporto e scavano fra le macerie, stanno così raccogliendo le prove della presenza americana nell’esercito ucraino. Però i ‘media’ di mezzo mondo finanziati dallo zio Sam gridano all’invasione della Russia, quando in realtà è proprio quest’ultima ad essere nel mirino della Nato su istigazione Usa.
Leo
Un comandante del battaglione filorusso Motorola ha scoperto che ad ogni soldato ucraino viene data una radio da cui fuoriesce un indrottinamento cristiano(per modo di dire)- battista,
E lo scontro all’interno delle civiltà : fondamentalismo contro senso religioso.
https://www.youtube.com/watch?v=RYQwPtflmLQ
Ma falla finita di calunniare su cose che non conosci !
Ma chi vuoi che ti dia retta su questo sito?
Hai sbagliato indirizzo, questo non è il blog dei grillini.
“Alcuni danno la colpa al presidente dell’Ucraina, come lei, altri ai separatisti filorussi che controllano la città”
Consiglio l’articolista di guardarsi questo video
https://www.youtube.com/watch?x-yt-cl=84411374&v=VtozHiO8J5k&feature=player_embedded&x-yt-ts=1421828030
La verità è che il golpe ucraino pianificato e voluto dall’occidente ha installato a Kiev un governo nazista che massacra gli abitanti del Donbass che non vogliono essere comandati (o per meglio dire sterminati) da questi criminali.
Il Donbass vuole uscire dall’Ucraina ed essere annesso alla Russia.
Di per sé non sarebbe un gran danno, se non fosse per il fatto che gli abitanti del Donbass hanno sotto i piedi estesi giacimenti di antracite, il miglior carbone che esista.
Sarebbe come se all’Arabia gli levi il petrolio. Cosa resta? Sabbia e scorpioni.
Già con la perdita della Crimea l’Ucraina ha perso un grande giacimento di petrolio sotto il mar Nero di fronte alla Crimea, un bacino petrolifero inferiore solo a quello del mare del Nord tra Norvegia e UK.
Adesso il carbone del Donbass.
Il metano che consumavano veniva dalla Russia, vedete voi se gli resta qualcosa.
Considerate che il carbone è il combustibile più comune per riscaldamento in inverno là (mi riferisco alle utenze dei centri rurali, cioè MILIONI di utenze, e questo lo dice mia nuora che viene da un villaggio di isbe nelle campagne 100 km nord di Odessa), e usano la legna solo per avviare la combustione del carbone in cucine economiche in laterizio che assomigliano alle stube altoatesine.
L’acquisto di antracite per mantenere una famiglia nei mesi invernali (lì -10 °C sono normali, e senza combustibile vai a letto e la mattina ti trovano stecchito), costa l’equivalente di due mesate di stipendio di operaio o bracciante.
E ancora stanno meglio nelle campagne rispetto alle città.
Riscaldamento con antracite del Donbass.
Se gli levi il Donbass, cosa resta? Una nuova Holomodor.
(Per chi non lo sapesse, cerchi su Wiki la parole Holomodor).