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Ucraina. Le “sparate” di Berlusconi sono avventate, ma non scandalose

Di Emanuele Boffi
13 Febbraio 2023
Le parole del Cavaliere sull'invasione russa possono essere una gaffe o figlie di un calcolo, ma ci costringono a porci qualche domanda sulla strategia americana nell'Est Europa
Silvio Berlusconi vota al seggio elettorale per le elezioni regionali in Lombardia, Milano, 12 febbraio 2023 (Ansa)
Silvio Berlusconi vota al seggio elettorale per le elezioni regionali in Lombardia, Milano, 12 febbraio 2023 (Ansa)

Che siano una gaffe o figlie di un calcolo, le parole di Silvio Berlusconi sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky possono diventare utilmente "fastidiose".
Difficile pensare alla prima ipotesi, la gaffe, anche se il Cavaliere ci ha abituati a una certa imprevedibilità di tono e di comportamento. Più probabile che, come era già successo alla vigilia delle elezioni politiche, il leader di Forza Italia rimarchi la sua distanza dalla linea del governo di Giorgia Meloni sperando di ottenerne un qualche vantaggio nei seggi (non è un calcolo sbagliato: la metà degli italiani ha forti dubbi sulla modalità del sostegno all'Ucraina; è a queste persone che Berlusconi si rivolge).
Berlusconi: «Io non sto con Putin»
Le sue dichiarazioni - fino all'iperbole di non volere incontrare «questo signore» - sono in aperto contrasto con la posizione del governo di centrodestra, ma anche di Forza Italia che quel sostegno lo ha sempre votato e che esprime nell'esecutivo il vicepremier e ministro degli Est...

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