Ucraina, è Poroshenko il nuovo presidente

Di Chiara Rizzo
26 Maggio 2014
Il miliardario del cioccolato e "mecenate" della rivoluzione anti-Yanukovich ha ottenuto il 53,8 per cento dei voti. Timoshenko ferma al 13 per cento, pronta a rinunciare al ballottaggio. A Donetsk imposta la legge marziale

Mentre l’Europa guarda con ansia ai risultati complessivi delle elezioni del proprio parlamento, anche l’Ucraina si confronta con gli exit poll sulle presidenziali, che danno vincente al 53,8 per cento il miliardario produttore di cioccolato Pietro Poroshenko e la sfidante Yulia Timoshenko confinata ad un modesto 13 per cento. La Timoshenko ha già dichiarato di essere pronta a concdedere òa vittoria, se questi dati fossero confermati, anche senza ricorrere al ballottaggio.

GLI ALTRI CANDIDATI. Lo spoglio è stato effettuato sinora sul 50,26 per cento delle schede. Al terzo posto si è piazzato il leader della destra ultranazionalista Oleg Lyashko, all’8,48 per cento. L’ex ministro della Difesa, l’indipendente Anatoly Gritsenko, si è fermato al 5,48 per cento.

IL PRAGMATICO. Poroshenko ha vinto la campagna elettorale grazie alle sue idee sicuramente filoeuropeiste e occidentali e per essere stato uno dei principali “mecenati” delle rivolte di Euromaidan, che ha sostenuto con forti contributi economici personali. Ma allo stesso tempo il passato del miliardario, che è stato anche al governo con Viktor Yanukovich, racconta di un imprenditore-politico molto pragmatico che crede nel far da ponte nei rapporti tra europeisti e filo russi. «Penso che la Russia sia un nostro vicino e senza la Russia sarebbe molto meno efficace o impossibile parlare di sicurezza nell’intera regione o addirittura di sicurezza globale» ha detto rispondendo alle prime interviste dopo il risultato elettorale.

LE REAZIONI INTERNAZIONALI. Il primo a complimentarsi con Poroshenko è stato il presidente Usa Barack Obama. Il ministro degli Esteri tedesco Walter Steinmeier ha dichiarato: «quattro settimane fa, abbiamo dubitato. E invece sono lieto che il giorno delle elezioni (a Kiev) è trascorso senza grande spargimento di sangue. Attendo con ansia che il risultato sia inequivocabile, che il paese possa tranquillamente andare verso la pace, così come verso la stabilizzazione politica ed economica». Scarno il commento del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che ha solo promesso di «mostrare rispetto» per l’esito elettorale.

A DONETSK LO STATO MILITARE. Intanto nell’autoproclamata repubblica indipendente di Donetsk le autorità locali hanno deciso di imporre la legge marziale a tutta la regione e hanno aggiunto una dichiarazione di “sfida”: «Sconsigliamo la visita di Petro Poroschenko nelle regioni orientali». Le autorità hanno anche dichiarato: «Il popolo della regione di Donetsk  è contro i candidati alle presidenziali ucraine, nessuno ha condannato l’ordine criminale di Kiev, che sta causando vittime tra i civili. E nessuno ha condannato quello che è accaduto a Odessa»

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