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Su Formiche Giovanni Orsina dice: «Mi sembra un chiaro segnale che c’è una parte consistente dell’Europa che vuole "a bordo" Giorgia Meloni. Le parole di Ursula non potevano essere più chiare di così. Sulla stessa linea anche il presidente del Ppe, Manfred Weber. Questo mi pare indicare che la Germania stia facendo grande attenzione a questo colloquio a Washington».
Quei poveretti dei caciaroni romani antimeloniani si sforzano di capire come attaccare il viaggio della presidente del Consiglio a Washington, ma non sanno a che santo votarsi e l’unico effetto che producono è dimostrare quanto "je rode". Intanto è evidente come si stia formando un asse europeo tra Germania, Italia e la cosiddetta nuova lega anseatica (dalla Polonia all’Olanda) che cerca di recuperare a una politica costruttiva sia il "matto" principale, cioè Donald Trump, sia quello meno potente ma quasi più frenetico e isterico, cioè Emmanuel Macron.
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Su Euronews Emma de Ruiter scrive: «Il segretario di Stato america...
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