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«Figure di neo-feudatari del Terzo millennio, novelli corsari a cui attribuire patenti, aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche». A parlare così non è il William Gibson di Neuromante o il Bruce Sterling di Isole nella Rete, ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dal palco dell’Università francese di Aix-Marseille dove si trovava per ricevere il titolo di Dottore honoris causa, ha attaccato i nuovi poteri egemoni.
Quei poteri che si vanno assommando e assembrando alle spalle del presidente Trump e che sembrano coagularsi in una Lega Anseatica cyberpunk capace di proiettare la propria ombra sulla nuova corsa all’oro dei grandi spazi, virtuali e cosmici: corsari, appunto, e non più pirati, proprio come quelli a cui la regina Elisabetta I d’Inghilterra concesse patenti di corsa per dominare e governare...
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