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«Duemilacinquecento anni di storia di amore del Signore finiti in cenere». Così piangeva il responsabile della piccola comunità ebraica di Antiochia, antica di 2.500 anni e oggi ridotta a un pugno di fedeli, mentre veniva trasportato d'urgenza nell'ospedale rimasto in piedi più vicino alla città, a oltre duecento chilometri di distanza. Il devastante terremoto che ha squarciato la terra in Turchia, causando secondo stime ancora parziali 6.957 vittime, ha inferto ingenti danni alla piccola sinagoga di Antiochia e negli incendi che sono divampati a causa delle scosse parte dei rotoli della Torah sono finiti bruciati.
«Situazione catastrofica in Turchia»
Chiese, sinagoghe e moschee si sono sbriciolate «ma l'amore di Dio non finisce, continua in altro modo, anche se non è semplice riconoscerlo», dichiara a Tempi Maria Grazia Zambon, fidei donum della diocesi di Milano che da 22 anni vive e serve la popolazione turca, e in particolare la piccola comunità cristiana. Dopo sette anni passati ...
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