Turchia, colpo di Stato? «Colpa di ebrei e cristiani, quella mandria di infedeli»

Di Redazione
26 Settembre 2016
Governo turco e leader islamici incolpano Stati Uniti e Ue per il fallito golpe di luglio e «a farne le spese sono le minoranze religiose»
epa05427817 Supporters of Turkish President Recep Tayyip Erdogan wave Turkish flag during a demonstration in front the Islamic Turkish hospital in Sidon, southern Lebanon, 16 July 2016. Lebanese members of Jamaa Islamiya (Muslim Brotherhood) gathered to protest against the attempted coup d'etat in Turkey. Turkish Prime Minister Yildirim reportedly said that the Turkish military was involved in an attempted coup d'etat. The Turkish military meanwhile stated it had taken over control. EPA/STR

«Il colpo di Stato in Turchia è colpa di cristiani ed ebrei, quella mandria di infedeli». Fin dai giorni successivi al colpo di Stato di luglio questa voce è stata sparsa per tutta la Turchia, in una riedizione in chiave moderna della teoria messa in giro da Nerone quando accusò i cristiani di aver bruciato Roma.

Come facciano gruppi che costituiscono neanche l’1 per cento della popolazione a organizzare un colpo di Stato con esercito e carri armati non è chiaro. Ma la voce è stata presa sul serio visto che alla manifestazione di agosto “Democrazia e martiri”, organizzata per sostenere il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, leader religiosi islamici hanno accusato apertamente i «crociati, i semi di Bizantino e la mandria di infedeli».

Secondo Rifat Bali, esperto della comunità ebraica in Turchia, l’accusa «non ha alcun senso», dichiara a Voa America, «eppure non mi sorprende. In un ambiente dove le teorie cospirazioniste sono all’ordine del giorno, è normale accusare gli stranieri, come gli Stati Uniti o l’Unione Europea. Ma la diretta conseguenza è che le minoranze religiose ne fanno le spese».

Le minacce da parte di islamisti, forse anche legati allo Stato islamico, sono cresciute di conseguenza. Quindici pastori protestanti «hanno ricevuto minacce di morte sui loro telefonini», rivela Umut Sahin, segretario generale dell’Unione delle chiese protestanti. «Usavano gli stessi termini e argomenti dell’Isis». Alcune comunità religiose hanno addirittura interrotto i servizi domenicali per paura di attacchi. I cristiani «hanno paura, sono nel panico».

Foto Ansa

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4 commenti

  1. Nerone, in confronto a questi tizi, era un signor nessuno: nonostante abbia creato migliaia di martiri (alcuni impalati nel suo giardino, cosparsi di pece ed arsi mentre erano ancora vivi per illuminare la notte), non può reggere il confronto con la ferocia del “profeta” Maometto e dei suoi seguaci.

  2. Sebastiano

    «Usavano gli stessi termini e argomenti dell’Isis»

    Solo la miopia politica (non si capisce bene se “interessata” o “idiota”) di certa parte ideologica occidentale, ed europea in particolare (da Prodi a Merkel), continua(va) a credere a questi figuri come possibili “alleati”.

  3. Ferruccio

    La turchia è un covo di vipere che si dividono in due grandi gruppi: gli islamici simpatizzanti dell’ ISIS e i nazionalisti secolarizzati e massoni artefici dello sterminio armeno.

    1. Menelik

      Verissimo.
      E sono “alleati” Nato e hanno chiesto l’ingresso nella UE.
      Speriamo che a Bruxelles e Washington cambino i dirigenti, perché questo settennato di sinistra sta portando allo sfacelo l’Occidente.

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