Tunisia, elezioni/ Islamisti di Ennadha in vantaggio: «Svolta storica»

Di Redazione
25 Ottobre 2011
Le prime elezioni libere in Tunisia a nove mesi dalla caduta del dittatore Ben Ali vedono il partito islamista Ennadha in vantaggio sui laici: «Siamo largamente avanti, con consensi che oscillano tra il 25 e il 50% a seconda delle regioni». L'affluenza altissima, oltre il 90%, «è un messaggio al mondo che i tunisini aspirano a un paese libero e democratico»

Oltre il 90% degli aventi diritto al voto ieri si è presentato alle urne in Tunisia per eleggere l’Assemblea costituente. Si tratta delle prime elezioni libere da quando, nove mesi fa, il dittatore Ben Ali è stato destituito da una rivolta che ha innescato la cosiddetta Primavera araba. «L’alta affluenza è un dato fondamentale» ha affermato oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini. «C’erano anche numerose donne in fila per votare, vuol dire che hanno capito che è giunto il momento di dire la loro. Sosterremo la Tunisia con molta forza nella strada verso una democrazia normale».

Soddisfatto dell’affluenza anche il segretario generale dell’Unione democratica unionista, Ahmed Inoubli, che ha dichiarato: «E’ un messaggio al mondo che i tunisini aspirano a un paese libero e democratico». Poi sull’esito del voto, che ancora non è certo ma si avvia verso un’ampia vittoria del partito islamista Ennadha: «Un seggio ci basta, perché ci permetterà di far sentire la nostra voce in Assemblea e perché un uomo solo ne vale mille».

Esulta già, intanto, Ennadha. Ali Marayedh, membro del comitato esecutivo del partito islamista, ha dichiarato: «I risultati in varie regioni mostrano che siamo largamente in vantaggio, con consensi che oscillano tra il 25 e il 50% a seconda delle regioni». Non solo in Tunisia: «All’estero otterremo nove o 10 seggi tra quelli riservati ai tunisini emigrati». Tra quelli presenti in Italia, il partito islamista si è attestato sul 51%.

Maya Jribi, portavoce del Partito democratico progressista, una delle formazioni laiche che hanno sfidato Ennadha, ha ammesso il vantaggio dei rivali: «E’ una svolta nella storia della Tunisia, che è sempre stato un paese modernista e aperto, e ora fa una scelta largamente islamica».

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