
Tsunami di 10 metri si abbatte sul Giappone a causa del terremoto più grave della storia del paese
Il terremoto di magnitudo 9 che ha sconvolto oggi il Giappone nord-orientale e ha fatto scattare l’allarme maremoto da una sponda all’altra dell’Oceano Pacifico, è il più grave nella storia nazionale. Ha raggiunto un’intensità devastante e ha investito il Giappone nord-orientale. Il numero delle vittime è in continuo aumento. «I danni sono così enormi», ha commentato un portavoce, «occorrerà molto tempo per raccogliere i dati». Il numero di feriti è ancora imprecisato ma comunque elevatissimo, sia nella capitale Tokyo sia soprattuto nella prefettura settentrionale di Miyagi.
Nel porto del capoluogo di quest’ultima, Sendai, testimoni oculari hanno riferito di aver visto abbattersi uno “tsunami” alto una decina di metri: esattamente come avevano preavvertito le autorità, ma in un tempo ancora più rapido rispetto alle pur pessimistiche previsioni. Ufficiali di polizia hanno riportato la notizia di aver trovato solo sulla spiaggia 300 corpi di civili senza vita. Solo nella città di Ofunate, sono state rase al suolo 300 case.
Le onde telluriche sono state avvertite distintamente fino a Pechino. A Tokyo molte persone hanno riportato lesioni in seguito al crollo del tetto di una scuola, dove era in corso una cerimonia di consegna dei diplomi alla quale stavano partecipando circa seicento studenti. Bloccati i treni-proiettile, chiuse centrali nucleari e raffinerie: in quella di Iichihara, vicino alla capitale nipponica, si è sviluppato un incendio, così come era già avvenuto in porto, dove si erano innescati almeno sei focolai.
“Tremendi” i danni materiali secondo il governo: il primo ministro Naoto Kan ha invitato la popolazione a mantenere la calma, a seguire le istruzioni diramate attraverso radio e televisioni, e a contribuire alle operazioni di soccorso. Nella sola capitale nipponica si sono contati quattordici incendi, mentre uno di particolare ampiezza e’ divampato nella raffineria di Chiba, presso Tokyo. La corrente elettrica è venuta a mancare in quattro milioni di case del circondario. Chiuso l’aeroporto internazionale di Narita, cancellati i voli, sgomberati i passeggeri; lo scalo di Sendei dal canto suo e’ stato allagato dalle ondate. Bloccati automaticamente diversi impianti nucleari: al riguardo il premier ha assicurato che non vi sono state fughe di radiazioni.
Il Giappone ha chiesto ufficialmente aiuto alle forze militari americane presenti nel Paese per far fronte alle operazioni di soccorso. La richiesta – formulata dal ministro degli Esteri Takeiaki Matsumoto all’ambasciatore statunitense John Roos – chiama in causa i quasi 50 mila uomini che Washington tiene di stanza in Giappone dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La maggior parte delle basi americane sono dislocate nell’estremo sud del Paese mentre la Settima Flotta staziona in un porto a sud di Tokyo.
La presenza di truppe americane in Giappone è sempre stato un tema sensibile nelle relazioni fra i due Paesi, con la popolazione sempre piu’ insofferente verso i militari stranieri. Tensioni che hanno fatto una vittima eccellente l’estate scorsa quando il premier di centro-sinistra Yukio Hatoyama è stato costretto a dimettersi per non aver mantenuto la promessa elettorale di far spostare la base di Futenma dall’isola di Okinawa.
Al momento mancano all’appello 28 italiani nella zona del Giappone colpita. Lo ha riferito l’ambasciatore d’Italia, Vincenzo Petrone. La notizia è stata confermata dalla Farnesina secondo cui le difficoltà di comunicazioni, saltate in tutto l’area, rendono impossibile contattare tutti i connazionali presenti in Giappone.
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