
Trent’anni fa Jennifer Beals ballava sulle note di Maniac e What a Feeling (ma non era lei)
Stesso giorno, trent’anni fa. Nei cinema statunitensi compare un nuovo film, sulla locandina c’è semplicemente il nome della sconosciuta attrice, Jennifer Beals, e il titolo, Flashdance. La critica lo stronca immediatamente, ma Il pubblico s’innamora della storia della diciottenne Alex Owens e in breve tempo la pellicola diretta da Adrian Lyne diventa un successo mondiale.
ANNI 80. Accusato di essere niente di meno che un lungo videoclip Flashdance racconta la storia di Alex, operaia di giorno e ballerina in locali notturni di notte, che sogna di entrare un giorno all’accademia di ballo di Pittsburgh. Il film ebbe l’intuizione di portare il ballo moderno al cinema e negli anni successivi le pellicole dedicate al ballo conobbero un successo inarrestabile. Ancora oggi Flashdance, Footlose (1984) e Dirty Dancing (1987) sono cult inossidabili.
CURIOSITA’. Il film oggi compie trent’anni e, nonostante gli evidenti segni del tempo, continua a essere citato, guardato e imitato dappertutto. Merito dei suoi produttori, Don Simpson e Jerry Bruckheimer, della bellezza e della freschezza di Jennifer Beals e di una colonna sonora che poté vantare ben due candidature agli Academy Award del 1984 per la migliore canzone, ottenute da Maniac di Michael Sembello e Dennis Matkosky e da Flashdance… What a Feeling di Giorgio Moroder, che l’Oscar lo portò a casa. Tante le altre curiosità attorno alla pellicola di Lyne. A partire dalla protagonista, che fu scelta mentre studiava a Yale. Dopo il successo planetario del film l’attrice ricevette decine di proposte per altrettanti progetti cinematografici ma rifiutò per terminare gli studi. Dopo la laurea in letteratura americana, scelse di continuare la carriera di attrice preferendo però ruoli in film indipendenti. Imperdibile il suo cameo nel film di Nanni Moretti, Caro diario, in cui interpreta se stessa. Oggi i suoi ruoli sono prettamente televisivi. Non ha più interpretato ruoli da ballerina anche perché in Flashdance, in realtà, la Beals dovette ricorrere a quattro controfigure tra cui l’attrice francese Marine Jahan e persino un ballerino di origine portoricana, Richard Colòn, nome d’arte Crazy Legs.
[internal_video vid=86589]COPYRIGHT. All’inizio degli anni Duemila una nuova attenzione al ballo e alla sua resa mediatica regalò al film una seconda giovinezza. Fu citato in due noti videoclip, It’s Raining Men dell’ex Spice Girl Geri Halliwell e I’m Glad, di Jennifer Lopez, diretto da David LaChapelle. Quest’ultimo, concepito come un omaggio al film, fu accusato di violazione di diritti d’autore da parte della Paramount Pictures, detentrice dei diritti del film. La Sony Music, etichetta di JLo, fu costretta a pagare una penale alla Paramount per l’uso di coreografie e immagini che rimandavano al film. Nel frattempo da qualche anno si parla di un sequel del film, complice anche il successo di talent show e dei programmi dedicati alla danza, ma il progetto non ha mai trovato una realizzazione. E forse è giusto così.
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