
Le mie “Persone all’opera” per la Lombardia

Caro direttore, nella nostra terra operosa c’è un detto: “Chi volta le spalle a Milano, volta le spalle al pane; chi volta le spalle alla Brianza, volta le spalle al companatico”. Ecco, in sintesi, la prima architrave della mia candidatura. Voglio lavorare perché la città infinita come la chiama Aldo Bonomi, la città regione come amano definirla al Pirellone, insomma questo territorio sempre più esteso e metropolitano che corre sulla dorsale Milano-Monza sia un legame ancora più profondo di due elementi distinti e complementari, il pane con il companatico, la genialità e la proiezione internazionale di Milano con la produttività e la storia di Monza e della Brianza. Mi sono fatta l’idea – forse utopica, forse formigoniana – che la politica regionale possa e debba rispondere alla sfida del disegnare il presente ed il futuro di questa relazione dinamica tra le città, le industrie e le persone dei suoi territori. Come vivono assieme il “primo popolo” di Milano e il “secondo popolo” della provincia? Come costruiamo reti connettive tra loro?
Ancor più concretamente, porto in questa campagna elettorale – a dire il vero, un po’ dimessa e silenziosa (in questo molto invernale) – il mio sapere, nato dall’esperienza in famiglia e sul lavoro. Ecco un altro architrave della mia candidatura. Il “secondo popolo” di medici e di ospedali, di famiglie numerose e scuole sono il mio companatico quotidiano. Ne vedo tutti i giorni la bellezza all’opera, la capacità creativa, la forza resistente all’intemperie del nostro tempo. Ho guidato, con tanti altri professionisti della salute, la risposta alla pandemia, partecipando all’Unità di Crisi regionale; ho lavorato come componente della Commissione di Inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio di Milano al fianco di stimati colleghi e autorevoli protagonisti della magistratura lombarda; e, oggi, come Direttore di Unità Operativa Complessa in ATS Brianza, gestisco la riorganizzazione delle Cure Primarie (la medicina di famiglia). In questi compiti, sto imparando un metodo che voglio portare in Regione, che è anche il mio slogan elettorale: “Persone all’opera”. Torniamo ad imparare dall’esperienza della gente comune, troviamo le strade per farla diventare politiche diffuse: ecco il focus del mio piccolo contributo.
Il terzo elemento architettonico della candidatura “sorregge” il comparto più costoso e complesso del bilancio regionale, la sanità. La pandemia ha reso evidente che necessitiamo di passare da un paradigma prestazionale ad una salute relazionale, in cui il nuovo ruolo della medicina di famiglia e i modelli di sviluppo delle competenze professionali degli infermieri e degli operatori socio-sanitari sono la condizione iniziale. Al contempo, non è pensabile fare una riforma territoriale senza una nuova concezione di assistenza sanitaria specialistico-ospedaliera. Occorre ragionare a reti ospedale-territorio tramite una nuova organizzazione dei modelli di presa in carico e di gestione delle specialità cliniche. Con tanti colleghi e colleghe, stiamo già lavorando ad una proposta per la nostra Regione che ruoti attorno ad una “sussidiarietà governata” capace di valorizzare le iniziative locali, mettendole a sistema, sotto una governance complessiva di livello sovra-territoriale e regionale. Per introdurre azioni di governo regionale efficaci, è necessario dare un nuovo assetto alla Direzione Generale Welfare, la cui pratica quotidiana diventi il confronto con le realtà sanitarie del nostro territorio insieme ai professionisti e agli operatori della sanità.
Non arrivo a questa campagna elettorale sola. Ormai da alcuni anni, insieme ad un gruppo di amici provenienti da diversi movimenti ecclesiali, lavoriamo per ricostruire uno spazio vivo e vivace per chi ha a cuore la sfera pubblica. Dopo l’elezione alla Camera dei Deputati di Lorenzo Malagola, Matteo Forte (candidato a Milano), Mariateresa Vivaldini (candidata a Brescia) ed io abbiamo accettato la sfida di provare a ridestare in Lombardia una presenza comune e creativa, una forza propulsiva che non ha paura della sua storia. Siamo in questo confortati dalla candidatura in Lazio di Chiara Iannarelli. Insomma, un piccolo tentativo di “persone all’opera”. Io ci scommetto, è una strada verso cui orientare con fiducia lo sguardo!
Claudia Toso, candidata per Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Monza e Brianza
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!