
Torna il Nokia 3310, un telefono che serve a telefonare (e basta)

Il ritorno all’antico è una tendenza che periodicamente si manifesta in diversi campi, dall’arte alla moda, e, sorprendentemente e in maniera quasi contraddittoria, anche nella tecnologia. L’ultimo caso eclatante è quello del ritorno del celebre cellulare Nokia, il cui ingresso sul mercato, sia negli anni Novanta sia ora, catalizza l’attenzione e la curiosità del pubblico. Quando venne lanciato per la prima volta sul mercato, quel telefonino rappresentò una vera e propria innovazione: maneggevole e leggero, presentava un design elegante, con i suoi tasti a goccia e le sue linee armoniose, garantiva un’ottima ricezione e vantava una leggendaria resistenza agli urti, oltre ad un’autonomia energetica di intere settimane.
NOKIA 3310. Grazie a questo gioiello della tecnologia dell’epoca, l’azienda finlandese, nata nel 1865 sulle rive del fiume Nokianvirta (da cui l’impresa prende il nome) e originariamente produttrice di cellulosa, cavi elettrici, prodotti chimici e pneumatici, governò il mercato della telefonia per diversi anni. La sua crisi iniziò nel 2007, quando l’americana Apple lanciò l’iPhone, dando così inizio all’èra degli smartphone. Nel 2011 Nokia vendette il settore “devices & services” a Microsoft e lanciò il primo smartphone della serie, ma da allora l’azienda finlandese visse un lento declino che la relegò nel cono d’ombra dei nuovi giganti della tecnologia. Oggi la società finlandese HMD Global, che sviluppa dispositivi mobili con il marchio Nokia, punta a rivitalizzare l’immagine di un’azienda che ha segnato un’epoca e rilancia lo storico cellulare Nokia 3310, apparso per la prima volta nel 2000. Le differenze con l’originale sono minime (schermo più grande e a colori), mentre c’è un abisso tra questo telefonino e i moderni smartphone a cui siamo abituati, a cominciare dalla scarsa potenza di connessione a Internet (addio quindi a Whatsapp e Facebook).
«ANTIDOTO AGLI SMARTPHONE». Si tratta di una curiosa scelta di marketing che lascia molti dubbi. Da icona popolare, il cellulare si trasforma in un prodotto di nicchia per persone che vogliono mostrarsi in controtendenza. Secondo la rivista statunitense Atlantic, questa strategia costituisce una risposta originale ad un mercato saturo e ad una società ormai abituata a utilizzare i cellulari più come piccoli computer portatili per navigare su Internet e chattare, piuttosto che per fare chiamate. Ormai usiamo smartphone quasi identici per estetica e funzioni, perdendo però di vista l’originale finalità del dispositivo, con il risultato che «nulla è diventato meno sexy e meno utile di uno smartphone». La rivoluzione avviata da Apple si è così trasformata in conformismo e banalità e ora, scrive l’Atlantic, serve una nuova svolta. Nokia potrebbe aver colto il momento giusto per inserirsi, sfruttando la nascente ostilità da parte della società verso la tecnologia: il vecchio cellulare rappresenterebbe «un antidoto agli smartphone», cioè il nuovo cavallo di battaglia contro la moderna ossessione per l’iperconnettività, avviando così «un nuovo periodo della tecnologia mobile».
NESSUNA INNOVAZIONE. La trasformazione progressiva dei cellulari emerge anche dai diversi nomi in inglese che questi hanno assunto nel corso degli anni: erano chiamati “cell phone” per sottolineare lo spazio vuoto tra i vari nodi di comunicazione (“cells”) comuni nel nord America; in Europa, dove le distanze sono più brevi e le nazioni più piccole, si poneva più al centro la versatilità e la possibilità di mobilità, per questo il cellulare era il “mobile”; il moderno “smartphone” invece indica letteralmente un “telefono intelligente”, evidenziando quindi l’enorme potenzialità di questi sistemi. Ora la sfida di Nokia non è quella di creare un dispositivo innovativo, come fu quello degli anni Duemila, ma di cambiare il rapporto tra l’utente e il mezzo fisico.
EFFETTO NOSTALGIA. I punti di forza della strategia Nokia sarebbero due: l’aspetto gradevole dei suoi cellulari, che consente di evitare l’imbarazzo in pubblico per un oggetto antiquato e il conseguente ripiego su un Android, e il sentimento-leva della nostalgia. L’Atlantic suggerisce altri utili impieghi del cellulare Nokia per chi non vuole rinunciare alla tecnologia più avanzata: utilizzarlo come secondo telefono in caso di emergenza, per esempio se lo smartphone che stiamo utilizzando come Gps o macchina fotografica, si scarica (è già comune possedere più di un cellulare); appoggiarlo in cucina o in salotto e usarlo al posto del telefono fisso (che sta progressivamente scomparendo nelle case, soprattutto a causa delle bollette elevate); regalarlo ai propri figli ancora troppo giovani, per poterli meglio sorvegliare, sentendosi sicuri di poterli contattare a distanza. Il basso costo di un Nokia dovrebbe ingolosire la clientela, considerando in particolare la comprovata resistenza fisica del dispositivo e confrontandola con quella di specifici smartphone molto più costosi, studiati per resistere ad alte quote, acqua e altri fattori climatici.
MANCANZA DI IDEE. Al contrario, altri esperti sono convinti che questo entusiasmo generale per la resurrezione del Nokia sia destinato a sgonfiarsi presto: l’impossibilità di navigare su Internet e di scaricare le app renderà impossibile all’azienda finlandese resistere sul mercato e reggere alla concorrenza. I clienti, magari inizialmente mossi da un moto di nostalgia per i bei tempi andati, si stuferanno presto e torneranno ai moderni smartphone. Di questo parere è anche l’Economist, secondo cui il ritorno al passato serve in realtà a mascherare la mancanza di idee innovative. Si è visto recentemente anche con la Nintendo, che ha rispolverato il celebre Super Mario per un nuovo videogioco per smartphone. E ancora, l’industria dei revival sta riproponendo la moda dei dischi in vinile, della musica anni Ottanta, delle vecchie serie tv perché non si è in grado di produrre qualcosa di fresco che sia all’altezza dei miti del passato.
Ma come tutte le mode, anche queste avranno vita breve, finché non verranno scalzate da novità più originali. Un’altra cosa interessante da notare, sottolinea l’Economist, è il periodo in cui la Nokia ha deciso di rilanciare il suo vecchio modello, cioè mentre tanto si discute sull’introduzione del 5G, la prossima generazione di comunicazione mobile che consentirà connessioni velocissime. La nuova rete permetterà, per esempio, di scaricare un film intero in pochi secondi e renderà gli smartphone ancora più efficienti. Il Nokia 3310 avrà quindi evidenti difficoltà ad inserirsi in un simile panorama.
IL VERO PROBLEMA. Il problema di Nokia non è tanto l’estetica del device: negli ultimi anni le più grandi invenzioni non riguardano oggetti fisici in sé, bensì la tecnologia digitale. La novità prorompente di questo secolo consiste nell’aver sviluppato le potenzialità della realtà virtuale, quella di Internet e del web, con la creazione di nuovi software, app e sistemi che consentono una connessione globale fra gli utenti. Non è sconvolgente il fatto che la Nokia offra oggi un cellulare spesso e con i tasti, ma stupisce il fatto che cancelli gli ultimi anni di progressi tecnologici, senza proporre nulla di realmente nuovo.
Foto Ansa
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