
Torino, amministrative: omonimie sospette scatenano veleni
I casi di omonimia in politica scatenano sempre grandi veleni. Questa volta tocca a Torino, e come ha commentato Michele Coppola, assessore alla Cultura della Giunta regionale del Piemonte (Pdl) e candidato per la poltrona di sindaco, «adesso, almeno, non diranno più che è una campagna elettorale noiosa».
Saranno 15 candidati con 44 liste a contendersi la poltrona di sindaco di Torino alle prossime elezioni comunali del 15 e 16 maggio. Oltre a Piero Fassino (centrosinistra) e Michele Coppola (centrodestra) sono in lizza Alberto Musy per il Terzo Polo, Juri Bossuto per l’estrema sinistra, Vittorio Bertola per il Movimento Cinque Stelle e Giacinto Marra per gli Azzurri Italiani. Candidati, sostenuti da liste civiche, Cosima Coppola, Rossana Beccarelli, Lorenzo Varaldo, Daniele De Betti, Bruno Berardi, Carlo Gariglio, Marco Di Nunzio, Giorgio Portis e Nicola Cassano.
Cosima Coppola, in particolare, sostiene con una sua lista il candidato Musy del Terzo Polo. «Una vergogna», ha tuonato il Coppola del Pdl, promettendo ricorsi. «Siamo alle solite», ha detto pacatamente il governatore Roberto Cota. Silvio Berlusconi si è detto indignato per «questi trucchi per ingannare i cittadini» e subito gli ha replicato Aldo Di Biagio, coordinatore piemontese di Fli.
Non è un caso isolato. Carlo Gariglio è in una lista di centrodestra e rischia di essere scambiato col candidato torinese alle primarie del Pd sconfitto da Fassino, Davide Gariglio. Anche Giacinto Marra detto “Giangi” (imprenditore e politico italiano, noto per la sua campagna elettorale fuori dagli schemi) è fondatore e presidente del partito “Azzurri Italiani”. Fermo restando che è pur sempre una parola di uso comune, potrebbe creare qualche confusione dato il richiamo col Pdl.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!