
Toh, Putin ha vinto le elezioni. «Evitata la distruzione dello Stato russo»
“Vladimir Putin ha vinto, come da copione. Non ha riportato un risultato «bulgaro» come nel 2004 (prese il 71,3 per cento), non ha raggiunto il suo delfino Dmitrij Medvedev che quattro anni fa superò il 70 per cento, ma si è anche staccato nettamente dal suo partito Russia Unita che a dicembre non ha raggiunto il 50 per cento. Con gli altri candidati, a cominciare dal comunista Gennadij Zyuganov, non c’è stata storia, ma il punto non è tanto questo. Nonostante le telecamere e il mezzo milione di osservatori dislocati nel seggio, ci sarebbero stati brogli. Non clamorosi; probabilmente non in grado di spostare sostanzialmente il risultato, ma abbastanza perché queste elezioni non possano essere definite del tutto oneste e trasparenti. Molti osservatori internazionali hanno comunque detto di non aver riscontrato «violazioni serie»” (Corriere, p. 2).
“Secondo i risultati parziali diffusi ieri sera dalla Commissione elettorale centrale Putin ha ottenuto circa il 64 per cento dei consensi. Dietro di lui il comunista Zyuganov con il 17-18 per cento, quindi a sorpresa il plurimiliardario Mikhail Prokhorov accreditato di un 6,9 per cento. Quarto l’istrionico nazionalista liberaldemocratico Vladimir Zhirinovskij con circa il 6,5 per cento e in coda l’ex speaker del senato Sergej Mironov con il 3,7. I primi risultati «reali» sono stati naturalmente quelli dell’Estremo Oriente che è dieci ore avanti a Mosca. Lì i consensi per Putin sono più alti, fino al 65 per cento” (Corriere, p. 2).
“Poco prima delle 11 ieri Putin e Medvedev sono saliti sul palco in mezzo ai loro sostenitori [circa centomila, ndr] per rivendicare la vittoria e ringraziare tutti. VV era visibilmente commosso (una lacrima gli scendeva dall’occhio destro, dopo avrebbe detto che era stata «colpa del vento») e arrabbiato: «Abbiamo evitato la distruzione dello Stato russo e l’usurpazione del potere», ha tuonato” (Corriere, p. 2).
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