Tel Aviv come New York?

Di Rodolfo Casadei
28 Marzo 2002
Mentre consolida la sua presenza in Libano cercando di riannodare vecchi legami con le milizie filo-iraniane di Hezbollah

Mentre consolida la sua presenza in Libano cercando di riannodare

vecchi legami con le milizie filo-iraniane di Hezbollah, Al Qaeda moltiplica i tentativi di infiltrazione in Israele e nei Territori Occupati. Secondo fonti dell’intelligence israeliana alla fine di febbraio una cinquantina di agenti di Al Qaeda dovevano essere già presenti a Gaza, in Cisgiordania e in territorio israeliano. Alcuni degli ultimi attentati sono probabilmente attribuibili ad essi. Durante la terza settimana di febbraio tre attentatori (due palestinesi e un giordano) direttamente provenienti dall’Afghanistan sono stati arrestati in Turchia mentre erano diretti a Tel Aviv per un

attentato suicida. I seguaci di Bin Laden hanno già avuto contatti con esponenti di rilievo dell’Amministrazione palestinese, fra i quali segnatamente Mohammed Dahlan, responsabile dell’Apparato per la sicurezza preventiva nella striscia di Gaza. L’intelligence israeliana teme ormai un attentato del tipo di quello dell’11 settembre negli Usa da parte di una forza combinata di palestinesi, Hezbollah libanesi e agenti di Al Qaeda. L’area bersaglio è quella di Tel Aviv e dell’aeroporto Ben Gurion.

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