
Te Deum laudamus perché non mi lasci solo in questa prova

Articolo tratto dal numero di dicembre di Tempi
Non è stato affatto un anno facile questo 2019, o Signore, e Tu sai perché. Eppure Ti ringrazio lo stesso, perché ho motivi per ringraziarTi.
Hai permesso che venissi messo alla prova, ma non mi hai mai lasciato solo, non hai lasciato che loro prevalessero. Speravano di piegarmi, speravano di annientarmi, speravano che perdessi la salute e l’equilibrio. Non è accaduto nulla di tutto questo, loro sono furibondi, io Te ne ringrazio.
Speravano che gli amici mi avrebbero abbandonato, che tanta gente che mi aveva apprezzato mi avrebbe voltato le spalle. A me sembra di avere oggi più amici di prima, certamente sono più forti, più déditi, più sinceri, e mi sembra che l’opera politica e sociale che mi ha occupato la vita goda oggi di ancora più estimatori. Come sarebbe possibile non ringraziarTi?
Certo, non vivo nell’abbondanza né in una condizione facile. Certo, da più giovane sognavo che, una volta raggiunta questa età, avrei potuto usare il tempo per quello che più mi piaceva, visitare quello che non avevo visitato, dedicarmi a opere utili per gli altri, con un volontariato intelligente, creativo e innovativo. Eppure ho sempre saputo che «da giovane ti cingi da te per andare dove vuoi, ma quando sarai vecchio un altro ti cingerà e ti porterà dove tu non vorrai». Lo hai detto Tu nel Vangelo, e questa profezia si è impressa subito nella mia mente e non mi ha mai abbandonato. E dunque è chiaro che si sarebbe realizzata, anche se mai avrei pensato che si sarebbe realizzata in questa modalità. Quindi lo sapevo che la vita di ciascuno di noi è nelle Tue mani, tanto più per noi cristiani che ci siamo consegnati a Te.
Dentro le circostanze
Vorrei pregarTi per tutte le persone nuove che mi hai fatto conoscere tra febbraio e luglio, perché Tu alleggerisca la loro sofferenza e colmi il loro desiderio di una vita diversa. Vorrei pregarTi per chi per professione deve stare loro vicino, e per i volontari – e sono tanti – che non si dimenticano di quell’opera di misericordia che recita «visitare i carcerati», e lo fanno sistematicamente, con spirito di servizio e dedizione.
Vorrei pregarTi per chi in questi mesi mi è stato vicino, mi ha aiutato e mi aiuta nei modi più concreti.
Soprattutto vorrei pregarTi affinché io e i miei amici non dimentichiamo mai che tutto ciò che accade, accade perché Tu lo permetti per un disegno buono su ognuno di noi. E perché non dimentichiamo che è nelle circostanze concrete della nostra vita che Tu Ti rendi presente a ciascuno di noi, a me.
E infine vorrei pregarTi per il mio paese, per la nostra patria, perché mi sembra che abbiamo un bisogno particolare della Tua vicinanza e della Tua benevolenza.
Per tutto questo, Signore, Ti prego e Ti ringrazio.
Foto Ansa
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