Tentar (un giudizio) non nuoce

Te Deum laudamus per ciò che diamo per scontato ma scontato non è

Di Raffaele Cattaneo
02 Gennaio 2024
Voglio ringraziare per la possibilità di fare quello che mi piace, cioè servire i cittadini dentro le Istituzioni, operando là dove ho sempre amato esercitarmi
Raffaele Cattaneo, assessore lombardo e candidato Noi moderati
Raffaele Cattaneo (Ansa)

Mi ha sempre colpito, nel tempo, la scelta di Tempi di chiudere l’ultimo numero dell’anno, con la richiesta a tanti personaggi differenti di scrivere il loro personale Te Deum. Quest’anno avendo avuto la possibilità di collaborare a questa rivista “corsara”, scrivendo una rubrica, non voglio farmi scappare l’occasione di arrogarmi anch’io, forse in modo un po’ presuntuoso ma spero non troppo superficiale, la facoltà di contribuire con un mio individuale Te Deum. Questa buona abitudine suggerita da Tempi, di utilizzare un poco del tempo degli ultimi giorni di dicembre per lodare Dio per le cose accadute nel corso dell’anno mi ha sempre molto stimolato. Per questo voglio offrire umilmente il mio contributo.

La prima cosa per cui voglio rendere grazie è per tutto ciò che spesso diamo per scontato, ma che in realtà scontato non lo è affatto. Mi riferisco, per esempio, alla vita, alla possibilità di continuare a operare e vivere in buona salute, nella pienezza delle energie e nelle capacità di azione. Possibilità che non è data a tutti, e che anch’io ho iniziato a mettere in discussione quando lo scorso anno ha avuto un piccolo problema al cuore e ancora più recentemente, assistendo a gravi problemi di salute e anche alla scomparsa di alcuni amici spesso dentro un’accidentale e prematuro imprevisto. Tutto ciò, passati i sessant’anni, diventa inevitabilmente un tema scottante, che nella giovinezza è più difficile considerare, ma che sottolinea ancora una volta quanto la vita sia davvero un dono e la possibilità di viverla in pienezza sia una grazia affatto garantita.

Assieme a questo voglio ringraziare Dio per la possibilità di fare quello che mi piace cioè, servire i cittadini dentro le Istituzioni, operando là dove ho sempre amato esercitarmi. Nel 2023 ci sono state le elezioni regionali, mi sono presentato all’interno di Noi Moderati, una proposta di centro in cui da sempre mi riconosco, ma in cui oggi è più difficile raccogliere il consenso. Per questo la possibilità che mi è stata data di continuare a svolgere un ruolo politico in Regione, stando nella Giunta come Sottosegretario alle relazioni internazionali, sono un fatto di cui io sono grato al Buon Dio e a tutti quelli che lo hanno reso possibile. In fondo, questa è sempre stata la vocazione della mia vita e l’ambito in cui penso di poter contribuire, attraverso la mia persona, al bene comune.

Infine, non posso non lodare Dio per la mia famiglia che è il centro dei miei affetti, nonostante quest’anno non siano mancate le difficoltà che tanti abbiamo con i figli e che anche io ho dovuto e potuto sperimentare. Certamente la solidità di una famiglia vera che rappresenta una dimora dove poter ritornare ogni sera e rinfrancare lo spirito ed il corpo è una bellezza di cui essere grati, ad iniziare dalla straordinaria compagnia di mia moglie Camilla.

In ultimo voglio ringraziare per i tanti amici, che anche quest’anno mi sono stati compagni di cammino nella gioia e nelle difficoltà con una presenza reale, segno tangibile e forma visibile della grande presenza della Chiesa e della immensa grazia della fede in Dio, ma anche di tanta umanità viva e verace che si cimenta ogni giorno, con tutta la perizia di cui è capace, con i problemi della vita quotidiana. Poter affrontare le fatiche spicce e le preoccupazioni più grandi, dentro una compagnia è una grazia formidabile.

E dentro a tutto questo, un grazie particolare voglio rivolgerlo al mio amico Fabio Cavallari che mi ha accompagnato nell’avventura di questa rubrica e che è stato per tutto quest’ultimo anno, più ancora che in passato, un compagno di viaggio ed uno stimolo continuo per aiutarmi a pensare e a fare la fatica e il lavoro, troppo spesso trascurato, di mettere l’attenzione sui contenuti e le ragioni del nostro agire. Il confronto con uno spirito libero, acuto, laico ma profondamente in ricerca come il suo, è stato per me una provocazione continua ed una grande opportunità, cui voglio manifestare pubblicamene la mia gratitudine. Per questo insieme vi stiamo preparando una sorpresa per il 2024, che a voi lettori di questa rubrica sarà svelata per primi. Dunque, non smettete di leggerci. Buon anno!

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