A Susanna Tamaro e Liao Yiwu il Premio Luigi Amicone

Di Redazione
15 Giugno 2023
Da venerdì a domenica Tempi è a Caorle per la seconda edizione di “Chiamare le cose con il loro nome”. Ecco perché premiamo la scrittrice italiana e il dissidente cinese
Susanna Tamaro e Liao Yiwu
I vincitori del Premio Luigi Amicone 2023, Susanna Tamaro e Liao Yiwu (foto Ansa)

Tempi ritorna a Caorle per la seconda edizione del Premio Luigi Amicone e lo fa con una tre giorni di incontri e dibattiti per “Chiamare le cose con il loro nome”, come da titolo del festival che già lo scorso anno a luglio ha riunito ospiti importanti, lettori e amici. Quest’anno la festa è a giugno, si comincia la sera di venerdì 16 con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, e si finisce domenica 18 mattina, con lo scrittore dissidente cinese Liao Yiwu. Il sabato pomeriggio saliranno sul palco di piazza Vescovado la scrittrice Susanna Tamaro e mons. Massimo Camisasca. Serata con l’inviato del Corriere della Sera Massimo Gaggi, il filosofo Giovanni Maddalena e l’autore di satira Federico Palmaroli, in arte Osho.

Piazza Vescovado a Caorle durante a prima edizione del Premio Luigi Amicone, luglio 2022

Il Premio a Tamaro perché non baratta le sue convinzioni

Il “Premio Luigi Amicone – Premio cultura città di Caorle” a Susanna Tamaro, celebre scrittrice che nei suoi libri e nei suoi preziosi interventi sui quotidiani è sempre rimasta fedele a una frase di Pavel Florenskij che lei stessa ha posto in esergo a un suo libro (I pifferai magici): «Non tradire mai le tue più profonde convinzioni interiori, per nessuna ragione al mondo. Ricorda che ogni compromesso porta a un nuovo compromesso, e così all’infinito».
Sono pochi oggi gli scrittori che sanno rimanere ancorati alle “profonde convinzioni interiori” iscritte nell’intimo di ognuno di noi, senza mai permettersi di barattarle con convenienze, capricci e voglie che le ridimensionino o snaturino. Proprio per questo, Susanna Tamaro è una delle testimoni del nostro tempo che non ha mai smesso di “chiamare le cose con il loro nome”.

Il Premio a Liao Yiwu perché dà voce al popolo cinese

Scrittore, poeta, giornalista, musicista e attore, Liao Yiwu ha pagato con il carcere in Cina, dove è stato violentemente torturato, il coraggio di “chiamare le cose con il loro nome”, denunciando pubblicamente il massacro di Piazza Tienanmen del 1989. Costretto all’esilio in Germania nel 2011 per non essere ridotto al silenzio, ha vinto numerosi premi letterari continuando a esporre i crimini del regime comunista attraverso i suoi libri. Mentre la stampa internazionale elogiava il “modello cinese” di risposta alla pandemia di Covid-19, con il romanzo documentario Wuhan ha dato voce alle sofferenze della popolazione cinese, mostrando come il governo abbia sfruttato il virus per «costruire il più avanzato sistema di monitoraggio della storia dell’umanità». A un uomo mai stanco di ricercare la verità va il “Premio Luigi Amicone” 2023.

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