Taiwan, Biden stravolge la politica americana

Di Redazione
24 Maggio 2022
Durante il viaggio in Asia, il presidente americano ha detto: «Se la Cina attaccherà Taiwan, interverremo militarmente in modo diretto». Perché queste parole cambiano tutto
Joe Biden parla di Taiwan durante una visita in Giappone

Joe Biden parla di Taiwan durante una visita in Giappone

«Gli Stati Uniti non si sono coinvolti direttamente dal punto di vista militare nel conflitto in Ucraina per ovvie ragioni. Se fosse necessario difendere Taiwan, invece, ci sarebbe un intervento militare diretto americano?». A questa domanda nessun presidente americano, repubblicano o democratico, negli ultimi 40 anni ha mai risposto in modo chiaro. Ieri invece Joe Biden, durante la conferenza stampa con il premier giapponese Fumio Kishida, ha stravolto l’ultradecennale politica dell’ambiguità strategica affermando chiaramente: «Sì, questo è il nostro impegno».

Gli Usa difenderanno Taiwan

Il presidente democratico, ormai famoso per le sue dichiarazioni fuori sincrono con la diplomazia classica, ha ribadito quanto già dichiarato in ottobre alla Cnn. E proprio come allora, la Casa Bianca si è affrettata a smentire le sue parole, inviando una nota correttiva a tutti i giornalisti: «Come detto dal presidente, la nostra politica non è cambiata. Ha reiterato la politica dell’unica Cina e il nostro impegno a mantenere pace e stabilità lungo lo Stretto di Taiwan».

Le parole di Biden, in realtà, sono andate molto oltre soprattutto perché il giornalista chiedeva se gli Stati Uniti avrebbero agito diversamente rispetto al conflitto in Ucraina, nel quale Washington non è intervenuta militarmente in modo diretto, pur sostenendo Kiev con ingenti invii di armi. Gli Usa non hanno mai smesso di fornire armi di ultima generazione a Taiwan, per aiutarla a difendersi da un’eventuale invasione cinese. Ma Biden ieri ha fatto un passaggio in più: sarà lo stesso esercito americano a difendere Taiwan in caso di attacco.

La politica dell’unica Cina

Fino a oggi, l’ambiguità strategica adottata dagli Usa ha sempre aiutato a mantenere lo status quo. Da un lato, ha frenato le mire espansionistiche di Pechino, dall’altro ha sempre evitato che Taiwan tentasse di dichiararsi indipendente, innescando inevitabilmente un conflitto armato con la Cina.

Il fulcro di questa ambiguità è la politica dell’unica Cina, sostenuta anche dal regime comunista di Xi Jinping, secondo cui lo Stato cinese è uno solo e comprende tanto la Cina continentale quanto Taiwan. Ovviamente, per Pechino questo significa che la Repubblica di Cina deve sottomettersi alla Repubblica popolare, mentre la speranza di Washington è che la Repubblica popolare viri verso un modello democratico che faccia svanire la contrapposizione con la Repubblica di Cina.

La vera sfida si gioca in Asia

Da anni Taipei, sempre più preoccupata dalla crescente aggressività cinese, e temendo che la guerra in Ucraina possa risvegliare gli appetiti di Pechino, chiede a Washington di dichiarare esplicitamente se gli Stati Uniti sono pronti a difendere direttamente Taiwan. Ieri ha avuto da Biden la risposta che attendeva da anni, anche se non accompagnata da alcuna modifica degli accordi tra i due paesi.

Il dibattito in America su quale sia la strategia migliore per difendere Taiwan dalle minacce cinesi non si è mai sopito. Nel 2020 il diplomatico americano Richard Haass e David Sacks scrissero su Foreign Affairs che «gli Stati Uniti dovrebbero adottare una politica di chiarezza strategica, affermando in modo esplicito che risponderanno a ogni tentativo cinese di usare la forza contro Taiwan». Solo così, secondo i due esperti, «verrà evitato un conflitto nello Stretto di Taiwan».

Biden sembra essersi convinto che la chiarezza strategica sia la posizione migliore per evitare un conflitto. E lo ha dichiarato pubblicamente durante il suo primo viaggio diplomatico in Asia, durante il quale cercherà di costruire una nuova alleanza per contenere e accerchiare la Cina. Nonostante oggi tutti gli occhi siano puntati su Europa, Russia e Ucraina, la vera sfida del XXI secolo si gioca a Oriente.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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