Tagli ai fondi per i malati di Sla. Saviano s’indigna a parole, la Lombardia risponde coi fatti

Di Matteo Rigamonti
03 Novembre 2012
A rischio i fondi per i malati in condizioni gravi o gravissime. Lo scrittore lo segnala sull'Espresso, dimenticando però cosa accade in Lombardia

Non sia mai che l’Epresso parli bene della Lombardia. Nemmeno se la Regione più efficiente d’Italia aderisce (da tempo e nei fatti) all’appello (a parole ma senza fatti) dell’antitaliano per (sua) definizione Roberto Saviano perché il governo non chiuda i rubinetti dei fondi ai malati gravi o gravissimi, tra cui quelli colpiti da Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). Lo scrittore napoletano, infatti, pur pronunciandosi nella sua rubrica sul settimanale – e di questo gli va dato merito – sul dovere dello Stato, «oggi e sempre, di tutelare e rendere dignitose» le vite di chi è colpito da queste dure malattie, preferisce non citare il caso dell’amministrazione regionale che più di tutte, da cinque anni a questa parte, di queste vite si occupa in concreto, stanziando soldi e offrendo servizi (gratis per di più).

UN APPELLO CHE NON CADE NEL VUOTO. Per fortuna già c’è chi è sensibile, e pronto a rispondere, da tempo, alle esigenze dei malati di Sla. Come ricordato pochi giorni fa dal governatore uscente della Lombardia, Roberto Formigoni, al terzo convegno di Arisla, l’Agenzia di ricerca per la Sclerosi laterale amiotrofica, tre sono i principali interventi che la Regione ha realizzato dal 2007 a favore dei malati di Sla: un contributo economico mensile alle famiglie di 500 euro, esteso fino a 2.500 a seconda della gravità dei casi; il ricovero di sollievo gratuito fino a 90 giorni presso strutture accreditate da Regione Lombardia (Rsa e Rsd); il contributo alla nascita e allo sviluppo del Centro clinico Nemo presso Niguarda (ed è di pochi mesi fa l’inaugurazione dell’ampliamento di circa 1.000 metri quadrati). Formigoni ha anche ricordato come questo sia «un settore in cui, a dispetto dei continui tagli delle risorse da parte del Governo nazionale, la produzione scientifica italiana è risultata al settimo posto mondiale e al quarto posto europeo (dati 2010)». «Stiamo cercando di far capire al Governo – ha aggiunto Formigoni – che non si possono dare gli stessi servizi con questi continui tagli. Bisogna rendersi conto che di solo rigore si può morire. Le continue e pesanti riduzioni di bilancio possono mettere in grande difficoltà anche la Lombardia, unica grande Regione in pareggio di bilancio da molti anni e con servizi sanitari di assoluta eccellenza».

@rigaz1

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4 commenti

  1. luigi lupo

    Trovo vergognoso questo articolo di Tempi che approfitta di un articolo di Saviano per fare l’ennesimo articolo in perfetto stile campagna elettorale.
    Saviano si è dimenticato della Lombardia?.
    Tempi è sicura che la Lombardia sia l’unica regione che si occupa delle persone con questa terribile malattia?.
    Perchè ha parlato solo della Lombardia?
    Io, al vostro posto, avrei di che vergognarmi.

  2. mauro

    verissimo, ma perchè solo ai malati di SLA questa attenzione? forse perchè è molto di attualità ed è conosciuta per gli innumerevoli report televisivi, e tutti gli altri con malattie rare? che non hanno i benefici come quelli malati di SLA?
    sia chiaro non ho nulla contro i malati di SLA è solo che anche in Lombardia ci sono malattie di serie A e altre di serie B

  3. david

    Invito per ciellini e non-ciellini che non hanno pregiudizi:
    guardate Report rai 3 stasera (domenica 4 novembre). Io lo sto guardando da 1 ora e finora nessuno, ripeto nessuno!, nè Perego, nè Cesana, nè altri, ai quali è stato concesso il diritto di replica in vari servizi della puntata, nessuno ha spiegato nulla. Tutti fanno scena muta!

  4. Enrico

    Saviano non si è dimenticato della Lombardia, è che è un po’ distratto poverino. Lui si intende solo di mafia e ‘ndrangheta. La camorra così così, tanto è vero che ha dovuto leggere l’inchiesta di Avvenire per sapere che a casa sua ci sono veleni tossici e diossina provocati dalla monnezza bruciata.

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