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Leone Grotti
28 Ottobre 2011
Nella lettera di intenti del governo, anche proposte sulla flessibilità in uscita. I sindacati fanno muro. Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia di Mestre, commenta a Tempi.it: «Il sindacalista ci prova ma noi dobbiamo dirgli no. La flessibilità in uscita ci vuole, sennò penalizziamo i giovani. Però solo se prevediamo anche ammortizzatori adeguati, altrimenti è inaccettabile»
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Redazione
28 Ottobre 2011
I leader dell'Unione europea apprezzano il contenuto della lettera portata da Silvio Berlusconi a Bruxelles: licenziamenti, pensioni, dismissioni del patrimonio pubblico le misure che il governo intende prendere per favorire la ripresa. Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy: «Impressione molto buona»
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Chiara Rizzo
26 Ottobre 2011
Alessandro Campi, ex direttore scientifico di Farefuturo (area Fli), commenta a Tempi.it la situazione politica italiana: «Il governo Berlusconi potrebbe reggere, perché la Lega non sa con chi allearsi né quale nuovo cavallo di battaglia sbandierare. Se cade Berlusconi, poi, potrebbe cadere anche Bersani e una sinistra incapace di fare le riforme. Ci vuole un governo tecnico»
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Redazione
25 Ottobre 2011
Silvio Berlusconi annuncia di voler rivedere le pensioni di anzianità: «In Europa si è parlato di un'età pensionabile uguale per tutti, a 67 anni, lo farò presente alla Lega anche perché siamo l'unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità». Sarkozy e Merkel in conferenza stampa irridono l'Italia alla domanda: «Vi ha rassicurato monsieur Berlusconi sull'Italia, sulle sue riforme?»
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Redazione
30 Settembre 2011
L'Italia è stata messa in mora dalla Commissione europea per l'ambiente: se entro due mesi il problema dello smaltimento dei rifiuti non subirà una svolta, arriverranno denunce e multe salate. L'Ue consiglia la costruzione di termovalorizzatori, esattamente quello che De Magistris ha promesso in campagna elettorale di non fare. Chi pagherà allora le multe?
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Rodolfo Casadei
14 Settembre 2011
Gli Stati dell'Unione Europea hanno stabilito che il 20 settembre, quando la Palestina chiederà all'Onu di essere riconosciuta come Stato, avranno un'unica posizione. Solo che non hanno ancora deciso quale. Alcuni paesi, Italia in testa, non vogliono il riconoscimento, eppure ai palestinesi solo nel biennio 2008-2009 sono arrivati dall'Europa oltre un miliardo di dollari di aiuti
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Leone Grotti
14 Settembre 2011
Il giornalista del Foglio Giulio Meotti analizza la richiesta che il 20 settembre la Palestina farà all'Onu di essere riconosciuta come Stato membro. Dichiara a Tempi.it: «I tre quarti dell'Onu voteranno a favore ma la Palestina non avrà diritto di voto in Assemblea per il veto degli Stati Uniti, che minacciano di non versargli più milioni di fondi. Ecco tutti i rischi che corre»
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