titoli di stato
I titoli azionari scendono e Piazza Affari fa registrare un meno 5 per cento. Le banche italiane sono in forte sofferenza, nonostante siano riuscite a contrastare la crisi senza dover ricorrere ad aiuti statali (come invece hanno fatto Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti e Belgio). Ma se il sistema creditizio dovesse cadere in disgrazia, trascinerebbe tutto e tutti nel baratro.

Finalmente una buona notizia per Atene. I creditori privati hanno deciso di diminuire il valore nominale dei propri titoli di stato greci e così lo swap è riuscito. Il risparmio complessivo è di circa 100 miliardi. Buona la reazione delle borse, frena Mario Draghi, presidente Bce: «Dobbiamo aspettare, ci vuole tempo».

Monti chiede alla Germania di fare di più per aiutare l'Italia in un'intervista al Financial Times. Uno dei consiglieri della Merkel risponde: «Potete e dovete fare da soli». E il numero uno della Federazione tedesca del commercio aggiunge: «Il governo italiano è sulla strada sbagliata se crede di poter aumentare la competitività senza dure riforme»

Perché i titoli tedeschi e britannici sono venduti con rendimenti negativi? Risposta: servono da garanzia, come richiede il meccanismo del prestito della Bce. Le banche italiane hanno utilizzato la garanzia statale permessa dall'articolo 8 della manovra salva-Italia per 40 miliardi e hanno portato a casa liquidità per 116 miliardi.

Secondo gli analisti di Crédit Suisse se l'Europa non corre ai ripari il destino della moneta è segnato. Non è solo un problema di debito pubblico, di governi o di riforme. Un'analisi che ricolloca sotto la giusta luce i "disastri" dell'esecutivo Berlusconi e i "poteri taumaturgici" del governo Monti
