Accanto a templi, giganti e telamoni, le sculture bronzee e mutilate di Igor Mitoraj si levano come senza peso su uno scenario scandito dallo scorrere dei secoli. Universali ed erranti, portatrici di un onirico mistero, le opere, come spinte da una nostalgia del perduto, istaurano un dialogo con l'antico divenendo esse stesse parte di un mito senza tempo
