La stampa in brodo di giuggiole per l'infermiera che accarezza il bimbo col Covid, la scolara in dad in Val di Sole, la ristoratrice disperata. Dalle storie e i giudizi alle foto-simbolo e gli storytelling, che pecionata il giornalismo ridotto a Instagram
Dall'orrore per il Covid al terrore su AstraZeneca, dal tifo per il lockdown all'allarme recessione, fino all'euforia per Draghi, le giravolte della stampa italiana su virus e vaccini
Il governo approva la Nadef e la preoccupante verità viene a galla: persi 500 mila posti di lavoro in un anno, debito al 158% del Pil, briciole dal Recovery Fund, idee sballate sulla ripresa
Bisogna ammetterlo: in Italia la stampa non è il quarto potere all'americana, ma fa da scudo all’immobilismo dello Stato profondo e al sistema giudiziario
Giovannino, neonato di quattro mesi, è stato concepito con fecondazione eterologa e abbandonato in ospedale dai genitori perché affetto da una grave patologia. La lettera con cui il Cottolengo si dice disposto ad accoglierlo: «La tua vita ha un valore infinito»
Lo squilibrio fra la libertà di fare il bene e di fare il male, il giuridismo che assicura la mediocrità, lo slogan menzognero «tutti hanno il diritto di sapere tutto» della stampa. A dieci anni dalla morte, la lezione che Solženicyn diede ad Harvard
Corriere, Repubblica, Stampa, Foglio, Giornale, Libero, Sole, Fatto Quotidiano si sono dimenticati del 29esimo anniversario del massacro. Per fortuna ci sono i giovani di Hong Kong.
La destra, o centro-destra, prende voti alle elezioni, una larga maggioranza dell’opinione pubblica va quasi a citofonare sotto casa ma questa, disarmata di parole, se ne sta zitta