Morsi, il cui gradimento è sceso al 57 per cento, ha fissato la data per il referendum dell'approvazione della Costituzione: si voterà il 15 dicembre, ma i giudici in sciopero non controlleranno la regolarità del voto.
Intervista al portavoce della Chiesa cattolica egiziana p. Rafic Greiche: «La Chiesa si è rifiutata in modo categorico di tornare indietro e votare una Costituzione inaccettabile. L'Egitto oggi è una dittatura ma la Chiesa è unita».
Questa settimana un terzo dell'Assemblea costituente egiziana ha abbandonato i lavori: «L'Assemblea sta lavorando per costruire uno Stato islamista e non uno Stato di unità nazionale».
È quanto affermato dal salafita e jihadista Murgan Salem al-Gohary. Il governo ha preso molto seriamente le minacce, soprattutto perché le Piramidi e la Sfinge sono la principale fonte di attrazione turistica.
I salafiti hanno prima occupato un terreno di proprietà della Chiesa copta e in particolare del portavoce del nuovo patriarca Tawadros II. Poi hanno organizzato per domani una manifestazione per la sharia.
Tawadros II ha detto: «La chiesa non deve avere alcun ruolo politico. Se politica e religione si incontrano, si rovinano a vicenda. Per lo sviluppo della società la chiesa incoraggia i suoi figli a entrare nei partiti».
I salafiti sabato sera hanno attaccato i rivenditori di alcol di un quartiere povero di Tunisi. Proprio lì c'è una moschea, che costituisce « la base militare dei salafiti».
La Coalizione degli egiziani copti e il movimento 6 aprile si uniscono alle proteste dei cattolici e delle donne contro «l'Assemblea costituente dominata dagli islamisti». Ma la Costituzione è in dirittura d'arrivo.
Il leader dei sufi muridi spiega la sua religione più attenta alle persone che ai precetti o alle guerre sante. E attacca salafiti e Fratelli Musulmani