Cresciuti a “trigger warning”, ecoansia, marce per i diritti e safe space che non turbassero il loro sonno intellettuale, gli studenti scendono in piazza. Non più per le donne, i neri, gli Lgbtq, ma per delegare ai terroristi la causa palestinese
Nella (ex?) patria delle libertà, molti ormai – a destra come a sinistra – temono che esprimere le proprie idee possa rovinare la vita. Uno studio inquietante
Cosa sopravvive al terrificante silenzio dell'Ovest, la magnifica desolazione della luna, le frustate degli schiavisti e la cenere dei morti dell'11 settembre? La risposta in una mostra sorprendente
L'ultima vittima dell'isteria degli studenti di legge è il primo preside afroamericano della facoltà. Colpevole di aver difeso l'orco d'America facendo il suo mestiere di penalista
Una ricerca conferma: con l'intento di proteggere le minoranze dall'uomo bianco privilegiato si diffonde nei campus un "neo-segregazionismo" volontario
Sono dozzine le app progettate per «aiutarti a stare al sicuro». Basta inviare segnalazioni di abusi, violenze e molestie e costruire casellari con un clic. Tanto tutto avviene nell'anonimato
Mentre dilaga la mania dei "safe space", si moltiplicano i casi di censura nelle università britanniche. E il governo medita di introdurre misure per il free speech
L’enorme pubblicità data al fenomeno consente di dire alla generazione dello “spazio sicuro”: «Avete visto che avevamo ragione? Noi siamo i buoni, loro i cattivi»