ribelli

Leone Grotti
27 Luglio 2011
Gian Micalessin, inviato del Giornale, critica la guida delle operazioni di guerra da parte dei due paesi: «E' la missione degli errori, non sono neanche capaci di condurre le azioni militari. Ora vogliono limitare i danni ma i ribelli non prenderanno mai Tripoli. Sono divisi e odiati da molte tribù. L'Italia non può fare altro però che restare in guerra»
Tempi.it Placeholder
Redazione
17 Luglio 2011
Il Gruppo di contatto ha riconosciuto i ribelli del Consiglio nazionale transitorio come «legittima autorità di governo in Libia». Sarà soltanto l'inviato Onu, Abdel-Elah al-Khatib a negoziare un accordo con Tripoli e Bengasi. Gheddafi: irrilevante. I bombardamenti Nato andranno avanti anche per il Ramadan
Tempi.it Placeholder
Leone Grotti
14 Luglio 2011
Esce un rapporto di Human Rights Watch che denuncia abusi dei ribelli libici in quattro città liberate ai danni di civili. Gian Micalessin, che ha conosciuto i ribelli a Bengasi, non è stupito: «Sono senza controllo, non hanno disciplina né un leader, non rispondono a nessuno. La guerra è diventata una lotta tribale: i ribelli attaccano le città legate a tribù vicine a Gheddafi»
Tempi.it Placeholder
Redazione
07 Luglio 2011
L'esercito ha compiuto rastrellamenti nella città della Siria centrale di Hama: 13 persone sono state uccise, almeno 67 ferite e una ventina arrestate. Sono avvenute sparatorie attorno alle barricate erette dai ribelli in città. Secondo un quotidiano saudita, Assad ha inviato soldati al confine con la Turchia dove già 10 mila siriani sono scappati
Tempi.it Placeholder
Redazione
23 Giugno 2011
Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha dichiarato attraverso un video che «la Nato continuerà la sua missione perché se ci fermiamo un numero imprecisato di civili perderebbero la vita». Intanto il ministro Frattini propone come «ipotesi di lavoro» di sospendere le ostilità per formare un corridoio umanitario
Tempi.it Placeholder
Redazione
13 Giugno 2011
Secondo l'opposizione almeno 40 persone sono state uccise nella città di Jisr al Shughur dall'esercito del presidente Assad, appoggiato da elicotteri e carri armati. Duri scontri anche ad Ar-Rastan e Idlib, da dove più di 5 mila persone sono fuggite nella confinante Turchia. Un soldato che ha disertato: «Noi non abbiamo visto gente armata. Ci hanno ordinato di sparare sulla gente»
Tempi.it Placeholder