La testimonianza di Safa Al Alkoshy: «Ogni volta che un iracheno parla, tutti piangono e applaudono. Poi tornano a casa e si scordano tutto. Senza aiuti concreti, il cristianesimo in Iraq sparirà»
I cristiani siriaci contano i danni della piana di Ninive dove i miliziani dello Stato islamico hanno distrutto le abitazioni. Se non saranno riparate «l’emigrazione continuerà e questo paese perderà la sua popolazione originaria»
Per l'arcivescovo siriaco-cattolico Yohanna Mouche, «la soluzione militare è quella migliore. Mi sento come se fossi ubriaco, non capisco cosa succede intorno a me. È un incubo»
Il cristiano Asir Salaam Shajaa non se ne andrà da Al Qosh, anche se lo Stato islamico è a 15 chilometri: «Quando gli ultimi ebrei se ne andarono, chiesero a mio nonno di custodire la tomba»
Padre Douglas Al Bazi conosce la persecuzione, la perdita della casa, la tortura, ma «non scappo perché amo la mia terra. E non chiamatemi eroe, sono solo fortunato»
Mar Nicodemus Dawod Sharaf ha dichiarato in una intervista: «Di una cosa sola siamo felici: non abbiamo abbandonato Cristo e la nostra fede. I jihadisti non sanno che le persecuzioni ci rafforzano»
Nonostante la coalizione internazionale, lo Stato islamico è sempre più forte. «Occorre far percepire la falsità e la mostruosità di quella ideologia sanguinaria». L’ultimo appello della Chiesa orientale e di Roma